Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo appello-intervento inviatoci da una lettrice su quanto accadutole alla stazione ferroviaria di Lucca e che l'ha costretta a subire un intervento chirurgico:
Sì, adesso posso scrivere; sono tornata da una degenza in traumatologia presso l’ospedale di Cisanello/Pisa di nove giorni, sei giorni di gamba in trazione, un intervento di più di due ore per sanare i malleoli e il perone della gamba con placche e chiodi. E la prospettiva di due mesi di immobilità.
Poverina, direte voi, che sfiga. E anche sotto Natale, un periodo in cui trovare un aiuto è complicato.
Ma non è di questo che voglio parlarvi e neppure della miseria e nobiltà di Cisanello, ma intendo raccontarvi da dove tutto ciò è cominciato: ero alla stazione di Lucca, mercoledì 11 dicembre, ferma sul marciapiede e stavo per prendere il treno delle 18.42 per Pisa perché quello delle 18.16 era stato soppresso. Avverto un movimento di persone dirette verso un altro binario e immediatamente dopo una catapulta umana mi piomba addosso, mi precipita addosso. Cadiamo entrambi, io comincio a gridare che mi sono fatta male, molto male e l’uomo, abbastanza giovane, ben piantato, forse si scusa, ma non lo ricordo. Poi aggiunge:- “Signora, perdo il treno” e scappa via.
Vengo prontamente soccorsa da un’amica, da varie persone presenti e da una gentile ed efficiente capotreno che chiama un soccorso con il ghiaccio e un’ambulanza che venga a prendermi alla stazione di Pisa. Da quel triste mercoledì, eccomi oggi a casa seguita da una gentile signora georgiana, poi si dice, che tanto non ha da festeggiare con i suoi cari che sono lontani.
Se qualcuno è stato presente all’episodio, semmai qualcuno individuasse quel signore, me lo faccia sapere.
Diffondete quanto potete questa ineffabile storia e Buon Natale.