Riceviamo e pubblichiamo questa segnalazione con cui un lettore di San Rocco in Turrite, Pescaglia, descrive "un fatto increscioso che mi è successo sabato 30 settembre mentre viaggiavo in un autobus di linea dell'azienda AT per recarmi dal centro di Lucca a Ponte a Moriano. Di fronte a certi episodi, talvolta l'essere onesti viene vanificato da guasti e persone fin troppo ligi al proprio lavoro che ti accusano di non aver prestato attenzione alla validità del timbro sul biglietto come se la colpa fosse tua e non del mancato accertamento da parte dell'azienda sul funzionamento corretto delle sue apparecchiature".
Quando si viaggia in autobus è buona norma munirsi di biglietto e timbrarlo nel momento in cui inizi la tua corsa sul mezzo pubblico che ti porta alla destinazione desiderata. Normalmente il servizio fornito si suddivide in URBANO ed EXTRA URBANO, di conseguenza avremo una tariffa fissa cittadina ed una variabile a seconda della località extra urbana di destinazione. Su questo ovviamente non ci piove e per evitare sanzioni, ogni persona consapevole si munisce di biglietto e lo timbra tramite l'apposito obliteratore presente su tutti i mezzi pubblici.
In Toscana, come sappiamo, questi mezzi sono gestiti da una società privata che ha ricevuto l'appalto esclusivo dal presidente della Regione e dal suo esecutivo. Si tratta dell'azienda AT (Autolinee Toscane) che copre praticamente tutto il territorio regionale, dai centri cittadini fino ai paesi di montagna più remoti.
Escludendo gli abbonamenti mensili, le tariffe dei biglietti apparentemente sono basse ma per chi si serve dei mezzi pubblici per muoversi, diventano onerose e pesanti per i ceti meno abbienti.
Veniamo adesso al fatto che mi è successo sabato 30 settembre 2023. Come ogni volta che ho bisogno di scendere in città, ho preso l'autobus di linea che collega Pescaglia con Lucca e fin qui tutto bene. Il biglietto per una corsa costa 3,90€ che si riduce a 3,30€ se acquisti un carnet da 4 corse. Il biglietto urbano ordinario costa 1,70€ e dall'ora della timbratura vale fino a 70 minuti nei comuni capoluogo di provincia (escluso Firenze, 90 minuti).
Dopo aver svolto alcune operazioni di vario tipo ho deciso di recarmi a fare la spesa in un centro commerciale vicino a Ponte a Moriano, ma per recarmi in loco era necessario uno spostamento in autobus data la distanza della località dal centro città. Si tratta di una corsa urbana, quindi ho provveduto ad acquistare un biglietto urbano. Il tratto che conduce al centro commerciale è coperto da alcune linee di autobus che fanno servizio extra urbano ma che sul territorio comunale di Lucca accettano la tariffa urbana.
Il primo autobus disponibile era diretto a Barga, ma per un disguido ho preso un mezzo che, proveniente da Barga, portava al capolinea di piazzale Verdi e successivamente si recava al deposito fuori servizio. Pazienza, mi sono detto, troverò un altro autobus, ed infatti da lì a poco era pronto un altro automezzo diretto a Barga. Erano passati pochi minuti da quando avevo timbrato il biglietto, quindi essendo valido per più di un'ora non ho ritenuto necessario timbrarne un altro.
Quando ho visto i controllori alla fermata mi sentivo tranquillo visto che ritenevo di avere un documento di viaggio valido. Nel consegnare il biglietto all'incaricato del controllo ho specificato la mia destinazione in ambito urbano senza ricevere alcun commento da parte sua. Il biglietto quindi era regolare. Con mia sorpresa ed
indignazione mi sento contestare che il biglietto era scaduto in quanto il timbro risaliva al giorno precedente e cioè al 29 settembre alle ore 19:58. Inutilmente ho cercato di far notare che tale timbratura doveva essere la conseguenza di un guasto all'obliteratore del mezzo che avevo utilizzato solo alcuni minuti prima.
La sanzione ammonta a 60 euro più il prezzo del biglietto urbano fatto a bordo di 3 euro per un totale di 63€ se pagato entro 15 giorni dalla notifica; oltre tale termine vi sono successive maggiorazioni fino a 123€. Naturalmente ci sarebbe la possibilità di fare ricorso sempre che venga riconosciuto ed accettato dall'azienda.
E' così che deve funzionare il trasporto pubblico?