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Louis-Albert-Guislain Bacler d'Albe: il cartografo segreto di Napoleone
Napoleone Bonaparte non fu solo un genio militare, ma anche un instancabile innovatore. La sua capacità di individuare talenti straordinari e di affidare loro ruoli chiave fu uno…

Fuga da Alcatraz!
Capita praticamente tutti i giorni di ascoltare qualcuno che impreca: “la giustizia in Italia non funziona!”… e come dargli torto? Soprattutto se ci si trova di fronte a…

La cultura dell’informazione rapida e i suoi effetti sulle decisioni quotidiane
Nell’era digitale, la velocità con cui le informazioni viaggiano e raggiungono gli individui è senza precedenti. Smartphone, social network e piattaforme online permettono di accedere a una mole enorme di…

Ne uccide più la lingua che la spada
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I referendum, la politica e il gioco dei numeri
È evidente come, da parecchi anni e in tutti i paesi occidentali, gli elettori manifestino una certa disaffezione alla politica e come, questa, si traduca in un’astensione dal voto sempre più importante

Perché sulla Gazzetta di Lucca?
Quando decisi di chiedere al direttore della Gazzetta di Lucca la possibilità di vedere pubblicate le mie riflessioni (chiamarli articoli sarebbe un atto di presunzione) sul suo giornale lo feci per tre motivi

Il milione di Pistoia, e come l'Italia ha sfornato 73 milionari nel 2024
Mentre il fortunato di Pistoia grattava con calma olimpica il suo "Turista per Sempre" nella tabaccheria di via Curtatone e Montanara, probabilmente non immaginava di entrare in una statistica da…

Lettera aperta a Marina Berlusconi
Ho avuto modo di ascoltare, giorni fa, il ministro Tajani durante l’informativa del Governo alla Camera dei deputati, sulle vicende di Gaza e il conseguente dibattito parlamentare...

Sostenibilità e stile: il Natale secondo Maglioni Natalizi
Indossare un maglione Natale sta diventando un trend sempre più diffuso anche nel Belpaese. Si tratta di una tradizione tipica dei Paesi scandinavi e di quelli anglosassoni, dove si celebra da diversi anni la Giornata Nazionale del Maglione: il Christmas Jumper Day

"Ma chi te lo fa fare"
Sono stato alla manifestazione di ieri contro il cosiddetto DL sicurezza, sarò a quello di sabato contro il genocidio di Gaza; mi chiedono (e mi chiedo!) ma chi te lo fa fare? Alla tua età, perché non ti godi serenamente la pensione?

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La lettera pubblicata sull'episodio avvenuto al supermercato Esselunga ha suscitato non solo decine di migliaia di visualizzazioni, ma ha anche risposte, di varia natura, da parte di clienti da tutta Italia.
Buongiorno.
Desidero complimentarmi con la collaboratrice della Esselunga dell'Arancio (LU) per aver applicato giustamente le disposizioni vigenti. Contemporaneamente desidero segnalare al signore che ha avuto da lamentarsi, che quei controlli sono fatti nell'interesse proprio di noi clienti!
Magari facessero altrettanto alcuni negozianti come giornalai e tabaccai che per non urtare la propria clientela accettano di tutto... anche persone con mascherine sotto il naso e /o bocca se non addirittura sottomento! Pensi un po', caro signore, se tutti i clienti si mettessero a conversare dentro l'Esserlunga quanti salotti si verrebbero a formare?
Si ricordi avevamo iniziato con il dire di fare la spesa uno per famiglia e velocemente. Il virus le buone maniere non le conosce. La prossima volta cerchi di parlare fuori dal negozio e non umili chi fa bene il proprio lavoro!
G. N.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera firmata circa un episodio avvenuto nella giornata di ieri nel supermercato Esselunga dell'Arancio:
Buongiorno direttore Grandi,
ho letto l’intervento della signora Flavia Favilla circa uno spiacevole episodio di cui è stata vittima assieme al marito qualche settimana fa all’Esselunga dell’Arancio.
Se non le dispiace vorrei sottoporre anche quanto è accaduto a me nella giornata di ieri sempre nel medesimo supermercato.
Nella mattinata, essendo domenica e libero da impegni lavorativi, ho deciso di recarmi io a fare la spesa per alleggerire mia moglie dagli impegni domestici.
Sono uscito di casa con la lista della spesa e con tutti i dispositivi di sicurezza che la legge impone per contrastare la diffusione del virus circolante.
Ero di ottimo umore... era domenica, mi ero alzato con un paio d’ore in più di sonno, la giornata era fredda ma con un bel sole..
Mi stavo già pregustando l’ottimo pranzetto che mia moglie avrebbe cucinato per me e nostro figlio e il tranquillo pomeriggio a casa e svolgere quei lavoretti che durante la settimana non trovo mai il tempo di fare.
Sinceramente niente mi avrebbe lasciato presagire che la giornata sarebbe stata letteralmente guastata da un paio di personaggi che non si sa se agiscono per spirito di esibizionismo personale o per sottostare alle ferree regole di ingaggio ricevute dalla direzione Esselunga. In entrambi i casi la cosa ha del surreale, che “se non fosse tragica sarebbe comica”. Ma purtroppo di comico qui non c’è un bel niente, anzi, c'è da preoccuparsi e molto.
Torniamo alla vicenda che penso si commenterà da sola.
Parcheggio l’auto davanti all’ingresso principale e quando mi accingo a prendere il carrello incontro un amico e collega di lavoro col quale mi intrattengo a parlare qualche minuto ovviamente indossando la mascherina e mantenendo la distanza di un metro.
Durante tutto il tempo della chiacchierata ci siamo accorti che un figuro con la pettorina contrassegnata con la scritta “Staff” ci ronzava dintorno con l’aria non troppo conciliante, ma abbiamo cercato di ignorarlo anche se la presenza non era certamente gradita.
Dopo un po' io e il mio amico ci siamo salutati e siamo entrati nel supermercato per procedere con i nostri acquisti. Ma la sfortuna ha voluto che ci incontrassimo nuovamente proprio davanti a un’altra addetta, incaricata alla misurazione della febbre.
E qui è accaduto l’efferato delitto ad opera mia e del mio amico: ci siamo rimessi a parlare ..
Di fronte a tanto scellerato comportamento … la tizia della febbre si è avvicinata con aria minacciosa chiedendoci se fossimo insieme a fare la spera. Al nostro “no” ha proseguito l’interrogatorio chiedendoci dove abitassimo, e noi, per non essere maleducati, glielo abbiamo rivelato anche se la risposta più logica sarebbe stato: “ma che c.... te ne frega!”. Ma abbiamo preferito optare per la soluzione meno aggressiva.
Io non ho parole, ma soltanto una domanda da porre alla direzione Esselunga: visto che, a sentire da quanto si dice in giro, episodi simili sono frequenti presso i vostri punti vendita, qual è il motivo di tanto accanimento verso gli utenti e il voler esercitare questa pressione costante sui nervi delle persone che oltretutto spendono soldi e vi fanno guadagnare?
Usare un po' di sano buonsenso e di cortesia forse è chiedere troppo?