Manuel Senni, talentuoso portacolori del Team 'Amore e Vita', e da anni nel giro della nazionale italiana, è stato investito ieri da un'automobile mentre si stava allenando sulle strade circostanti Savignano sul Rubicone.
L'atleta romagnole di Cesenatico, stava percorrendo una strada dritta quando la vettura che procedeva in senso contrario, ha improvvisamente svoltato a sinistra invadendo la carreggiata opposta (per entrare in un parcheggio situato a lato della strada) dove si trovava Senni, centrandolo in pieno frontalmente. Il corridore non ha potuto fare niente per evitare l'impatto, anche perché Senni che stava percorrendo il rettilineo in totale tranquillità, ignaro che l'automobilista potesse fare una simile manovra senza nemmeno prima fermarsi, azionare l'indicatore di direzione, e concedergli la precedenza. L'impatto è stato brutale e Senni veniva catapultato prima sul cofano del veicolo e conseguentemente a terra, battendo la testa ed il viso sull'asfalto.
Sono poi prontamente intervenuti i soccorsi che hanno trasportato Senni al pronto soccorso dove gli sono stati applicati punti di sutura al viso e diagnosticate contusioni varie (zigomo, mandibola, spalla, ginocchia e mano). Per fortuna niente di rotto ma è stato un vero "miracolo".
"Praticamente mi trovavo su un rettilineo e quando ho visto la macchina provenire in senso opposto, svoltarmi praticamente addosso, non ho potuto nemmeno tentare di cambiare traiettoria o provare a frenare – spiega MS – ho impattato forte sul veicolo, centrando frontalmente il cofano e poi sono stato sbalzato a terra picchiano forte la testa, la spalla ed il volto, oltre che la mano ed il ginocchio. Per fortuna il casco mi ha salvato. Comunque è stato un vero miracolo perché poteva davvero finire molto male" conclude Senni.
"Purtroppo casi di questo genere non sono più una novità – spiega il team manager Cristian Fanini – nonostante tutto l'impegno per sensibilizzare la distanza di sicurezza , sulle strade c'è sempre troppa disattenzione. Troppa gente non rispetta chi va in bicicletta, e troppi sono distratti e magari guidano con il telefonino in mano, facendo stories su Instagram e Facebook, mettendo così a repentaglio la loro vita e quella degli altri. Incidenti del genere possono seriamente rovinare la vita alle persone e basterebbe un po' più di buon senso e concentrazione per evitarli. Manuel è stato molto fortunato, ma a quanti altri ciclisti invece è andata peggio?! Michele Scarponi c'ha perso la vita. Io stesso, nel 2003, fui investito con una dinamica molto simile a quella del nostro ciclista, con conseguenze ben più gravi e fui costretto a smettere di correre. Quindi voglio fare un appello affinché si rispetti chi va in bicicletta o chi cammina a bordo strada. Basta davvero poco impegno e un po' più di pazienza per evitare di far male alla gente e soprattutto agli atleti che sulle strade ci stanno per fare il loro lavoro mettendo a rischio giornalmente la propria vita e per questo meritano tutto rispetto e la massima attenzione".