Dopo 31 anni di successi e la vittoria di uno scudetto che, nella primavera 2017, offrì una grande carica di entusiasmo ed emozione a tutta la città, l'attività del basket femminile Le Mura è costretta a fermarsi. Non posso che essere dispiaciuto e al tempo stesso riconoscente verso questa società sportiva per i momenti di gioia che ha regalato ai suoi sostenitori e per aver portato in alto il nome di Lucca.
Da ex consigliere di maggioranza nella passata amministrazione Tambellini mi si permetta, inoltre, di evidenziare delle similitudini tra le difficoltà che ha incontrato la società Le Mura prima di salutare definitivamente il Palatagliate con quanto avvenne nel 2018, nel corso della crisi della società calcistica Lucchese, e notare alcune differenze di comportamento.
In questa situazione complicata e delicata ho apprezzato che i consiglieri di opposizione non abbiano cavalcato la difficoltà e non abbiano fatto sciacallaggio sulla vicenda per puntare il dito contro l'attuale amministrazione comunale. Anzi, il gruppo consiliare di minoranza si è messo a disposizione della società e ha tenuto una posizione collaborativa e propositiva, volta a un futuro di rinascita per Le Mura.
Ho apprezzato meno, invece, il comportamento di alcuni assessori della giunta Pardini che in passato, da consiglieri sui banchi dell’opposizione, urlavano e offendevano gli allora amministratori per scarso interesse verso le sorti della Lucchese. Evidentemente adesso hanno toccato con mano quello che vuol dire governare; adesso sanno che è più facile fare opposizione che ricercare soluzioni, spesso non percorribili nonostante la volontà di chi ha la responsabilità di governare.
Nonostante i buoni propositi dell’amministrazione comunale, non ho letto di tavoli istituzionali con imprenditori lucchesi, non ho visto posizioni intransigenti degli allora consiglieri di opposizione oggi assessori, non ho notizia di consigli straordinari convocati ad hoc né di richieste di commissioni speciali per seguire la crisi societaria. Non ho visto nemmeno cortei attraversare la città fino a Palazzo Santini e non ho contezza di posizioni estreme assunte per chiedere all’amministrazione comunale il giusto sostegno. Non ho visto urlare, sbraitare e offendere. E tutto questo perché? Cari ex consiglieri Barsanti e Santini, oggi assessori, forse è perché il calcio è per voi più importante del basket dal momento che ha più seguito e rappresenta quindi un migliore bottino elettorale? La domanda, scusate, mi viene spontanea.