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Scritto da Redazione
Sport
17 Gennaio 2020

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Da Filecchio per saltare sulle più prestigiose pedane di tutto il mondo per inseguire un sogno chiamato Giochi Olimpici. Idea Pieroni, classe 2002 e atleta tesserata con la Virtus Lucca, rappresenta a tutti gli effetti una delle principali promesse nazionali di una disciplina, il salto in alto, che ha regalato alla maglia azzurra straordinarie interpreti come Sara Simeoni e Antonietta Di Martino. Con la giusta umiltà e tanta determinazione, la saltatrice barghigiana ha raccontato l’avvio della sua carriera alla nostra testata conscia del fatto che, prendendo in prestito una frase del mitologico ucraino Sergej Bubka (oro olimpico di salto in alto a Seul 1988 e pluriprimatista mondiale nda), questo sport sia una straordinaria metafora della nostra esistenza. “La vita non è guardarsi indietro, ma rimboccarsi le maniche e andare avanti” recita la celebrazione citazione, un inno a riprovarci sempre dopo un salto fallito o quando una beffarda asticella condiziona il destino di un’atleta.

Chi ti ha indirizzato verso una disciplina affascinante e, al tempo stesso, diabolica come il salto in alto?

Innanzitutto il primo approccio a questo mondo risale a quando avevo sei anni entrando a far parte del Gruppo Marciatori Barga. È stata mia sorella maggiore Viola ad introdurmi in questa realtà. Chi poi, qualche anno più tardi, mi ha convinto a cimentarmi nel salto in alto è stato il mio professore di educazione fisica alle scuole medie Luigi Cosimini. Fu grazie a lui che ho disputato la prima gara all’età di 12 anni facendo registrare un lusinghiero 1,20 metri. Cosimini segue i progressi della mia crescita, anche se ora sono allenata da Vinicio Bertoli, tecnico della Virtus Lucca. Voglio anche citare Stefano Giardi, allenatore senese, che una volta a settimana sale presso la palestra del campo Coni “Moreno Martini”

Come riesce a conciliare il binomio studio-attività sportiva?

Non è certamente impresa semplice studiando in una scuola impegnativa come il Liceo scientifico-sportivo “Fermi” di Lucca. Di fatto, durante la settimana, tra allenamenti, circa cinque, e compiti ho i pomeriggi pieni. Chiaramente certo di ottimizzare i tempi morti ripassando durante il viaggio in treno che mi riporta a casa. L’unico momento di completo relax posso concedermelo il sabato sera, uscendo con le mie amiche. A gennaio, aprile e ottobre la Federazione Italiana organizza degli stage presso il centro federale di Formia e lo stadio “Zecchini” di Grosseto dove i cinque migliori atleti, suddivisi per categorie, vengono allenati dai migliori tecnici dei rispettivi settori.

C’è una saltatrice alla quale si ispira?

A dire la verità, il mio modello come tecnica, dinamiche e stile di salto risponde al nome di Gianmarco Tamberi. In campo femminile, conservo un bel ricordo legato a Sara Simeoni. Fu proprio la più grande altista italiana di tutti i tempi (medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Mosca 1980 e primatista mondiale per anni con il 2,01 fatto registrare a Brescia il 4 agosto nda) a premiarmi in occasione dei campionati studenteschi nazionali. Sara Simeoni ha fatto veramente tanto per tutto lo sport italiano.

Ha già avuto modo di partecipare a diverse manifestazioni di livello internazionale. Di quale le sono rimasti i ricordi migliori?

Ognuno dei quattro eventi nei quali ho avuto l’opportunità di gareggiare ha arricchito il mio bagaglio personale. L’esordio a Nantes nel 2018 nella categoria Under 20 mi ha messo di fronte alla competizione con atlete di quattro anni più grandi; è stata l’occasione per entrare nello spirito di questi impegni. Fu veramente una lezione molto utile. Tralasciando l’esito della gara, porto nel cuore l’esperienza alle Olimpiadi giovanili disputate a Buenos Aires nell’ottobre 2018 dove sono potuta entrare in contatto con atleti provenienti da tutto il mondo. Agli ultimi due Europei, invece, ho dei ricordi agrodolci. Nella massima rassegna continentale Under 18 di Gyor 2018 alla gioia per l’allora mio personale di 1,79 (quello attuale misura 1,85 cm nda) si contrappose la delusione del quarto posto. Pochi mesi fa a Boras l’8° piazza negli Under 20, contro avversarie più grandi di me, ha ulteriormente alzato la fiducia nella mie capacità.

Quali sono i suoi programmi per questo 2020?

Il primo appuntamento molto importante, anche in chiave convocazione azzurra, saranno i campionati italiani juniores indoor di Ancona in programma nel week-end dell’8-9 febbraio. In base a quel risultato, infatti, verranno selezionati i portacolori dell’Italia per una competizione di assoluto livello che si terrà in primavera a Minsk. Dovrò confrontarmi con altre quattro saltatrici di valore. Per prepararmi adeguatamente a tale manifestazioni, sin da domenica inizierò a gareggiare sperando di cogliere quanto prima quella misura 1,82 cm (minimo Fidal) che varrebbe il pass per i mondiali Under 20 in programma a Nairobi dal 7 al 12 luglio.

Il sogno nel cassetto di Idea Pieroni è quello di partecipare alle Olimpiadi assolute estive a partire, perché no, da quella del 2024 di Parigi. Un auspicio a cui si unisce tutta la redazione de La Gazzetta del Serchio con la speranza di vedere per la prima volta un’atleta della nostra zona gareggiare nel più importante evento sportivo a livello globale.

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