Dopo 22 anni trascorsi nei parquet e taraflex di diverse regioni italiane, la sanminiatese Cristina Coppi ha deciso di ritirarsi dall'attività agonistica chiudendo così la sua gloriosa carriera, ma gettando anche nello sconforto la tifoseria cremonese dell'Esperia, la squadra dove ha trascorso le sue due ultime stagioni che sono state anche quelle che le hanno dato maggiori soddisfazioni salendo dalla B1 alla A2 nel 2021-22 e giocando la sua a questo punto ultima stagione in assoluto in A2. Alla ripresa dei campionati il suo nome non sarà più nella lista della società presieduta da Silvio Sassano. Iniziò a giocare da bambina all'età di 7 anni muovendo i primi passi nel San Miniato, la squadra del suo paese di origine. Una volta maggiorenne il suo primo allontanamento da casa per giocare in B2 nel Team 80 Gabicce. Da qui spiccò il volo indossando le maglie di Vicenza, Empoli, Castelbellino, Lardini Filottrano, Delta Informatica Trentino, Volta Mantovana e D&A Esperia Volley 1961. Una scelta programmata nell'età migliore, 29 anni il prossimo 13 settembre, per raggiungere il massimo del rendimento perchè ad incombere ed avere il sopravvento in lei l'imminente attività lavorativa come tecnologo alimentare, dopo aver portato a termine all'Università di Pisa gli studi sulla Bio Sicurezza e Qualità degli Alimenti, in attesa della prova finale sulla Tesi di laurea prevista per la fine dell'anno.
"Mi porterò nel cuore tutte le squadre nelle quali ho giocato e tutte le persone con cui ho condiviso il viaggio sportivo-queste le sue parole rilasciate alla Gazzetta di Lucca-ma la decisione di ritirarmi era già stata programmata ancor prima che iniziasse la mia ultima stagione a Cremona. Voglio a questo punto pensare al mio futuro. Sto per iniziare un tirocinio alla Ambrosi di Brescia nel settore lattiero-casearia della durata di due mesi e mezzo per 8 ore giornaliere e spero proprio di essere riconfermata una volta scaduto il periodo. Sono felice di questa opportunità nella città dove convivo con il mio ragazzo Giovanni che fa il perito meccanico. Sarò sempre riconoscente al volley, uno sport che mi ha insegnato i valori e attitudini utili per la vita di tutti i giorni. Fin da ragazza praticarlo mi ha favorito nella crescita e nella maturazione oltre che nello sviluppo psico-motorio".
TECNICA, SALTO, DIFESA E GENEROSITA': TANTE EMOZIONI REGALATE AI SUOI TIFOSI
Cristina Coppi mancherà tantissimo al volley di A2. Lei ha sempre dato prova di un'attrazione che è perdurata nel tempo, una passione armoniosa fatta di sacrificio e voglia di arrivare che hanno rinforzato la sua identità e autostima per quella che sarà la sua attività lavorativa al di fuori dello sport e che l'accompagnerà per tanti anni. Il suo ultimo match, giocato con un velo di commozione il 14 maggio scorso al PalaGoldoni dove si è assistito alla sua ennesima grande prova di carattere con la squadra di coach Valeria Magri che si è imposta con un rotondo successo esterno per 0-3, la banda laterale toscana si è distinta non soltanto con le sue schiacciate ma anche per tecnica, salto e generosità, facendo interventi difensivi che hanno superato persino se stessa quando si è prodotta in una rovesciata che ha evitato alla squadra avversaria un punto scontato. Una banda ricevitrice preziosa in tutte le squadre che ha giocato ottenendo l'apice della sua grandezza proprio nelle due stagioni ultime a Cremona.
LA FINALE PLAY OFF E LA LA PROMOZIONE IN A2
Nella fatica, quella proprio non le ha mai fatto paura, si è sempre esaltata non solo come schiacciatrice, ma anche come ricevitrice con quei suoi acrobatici interventi da suscitare il clamore degli sportivi. Brava ed anche sfortunata come quando lo scorso anno dovette rinunciare dopo la prima finale play off alle successive contro la sua ex squadra Volta Mantovana a causa di un serio problema fisico.
"Dopo aver giocato e vinto gara 1 contro la mia ex squadra, sono incappata in un improvviso intervento chirurgico. A fine partita accumulavo stanchezza e dolori addominali. Fui ricoverata all'ospedale civile di Brescia dove mi riscontrarono il corpo luteo emorragico. Fui operata di urgenza il lunedi mattina e mi fu salvata la vita. Ricordo l'ansia ed il mio pensiero era sempre per le successive finali play off, un po' di incoscienza al risveglio ma devo ringraziare tutto lo staff medico e chirurgico per il loro tempestivo intervento. Dopo un paio di mesi di convalescenza sono potuta tornare in campo. Accorsero subito i miei genitori Riccardo e Carmela per darmi conforto. Sono molto unita alla mia famiglia che mi ha seguito in tutti i palasport che ho giocato. Sono stati loro i miei primi veri tifosi. Non potrò mai dimenticare l'affetto delle tifoserie. Il sostegno più caloroso? Sicuramente Cremona, dove mi hanno inneggiato anche degli striscioni di incoraggiamento dopo l'operazione ed anche nell'intera ultima stagione quando ero stata insignita dei gradi di capitano della squadra".
LA SUA AMICIZIA CON CHIARA FABRETTI
Tante le amicizie che si è creata Cristina Coppi in tanti anni, ma una le è rimasta particolarmente nel cuore....
"Ho legato con molte compagne di squadra che ringrazio, specialmente quando a 18 anni mi trovai fuori di casa per far carriera con l'imbarazzo di vivere in città che non conoscevo. In particolare quando arrivai a Gabicce fui molto aiutata da Chiara Fabretti che ha quattro anni più di me. La sua esperienza mi facilitò nell'inserirmi con la squadra. Lei è tanto che ha smesso di giocare, ha un figlio e ci sentiamo costantemente anche a distanza di dieci anni. Siamo rimaste grandi amiche e la ringrazierò sempre."
L'autorevolezza in campo di Cristina Coppi ha destato molte volte preoccupazione per le avversarie. Giocatrice moderna, aveva anticipato i tempi, diventando un format da imitare. Quali sono stati i coach che le hanno dato di più sotto il profilo professionale?
"Direi Andrea Pistola, Matteo "Bibo" Solforati, che ho seguito diversi anni nelle squadre che andava ad allenare e Valeria Magri e Maurizio Moretti. Tutti loro mi hanno dato qualcosa e migliorato nella tecnica."
Delle tante squadre dove ha giocato quali tifoserie le sono state più vicine?
"Tutte le ricordo con affetto, ma l'entusiasmo e l'incitamento continuo durante la partita dei tifosi della Lardini Filottrano nel biennio 2015-16 mi facevano venire la pelle d'oca e altrettanto ho provato al "Mario Radi" di Cremona dove ho chiuso la carriera agonistica. Tifosi veramente speciali che sono stati sempre al fianco della squadra in qualsiasi momento influendo sulle nostre prestazioni."
Cristina Coppi è una fra le poche giocatrici di buon livello a dire basta sulla soglia dei 29 anni, nel pieno della sua maturità vollistica, preferendo concentrarsi sull'inizio di una nuova attività lavorativa che le dia maggiore sicurezza in prospettiva futura. Mancherà molto sui taraflex quel suo numero 11 che si divertiva a schiacciare i palloni e quell'intensità di affetto che riusciva a trasmettere agli sportivi.