Nato a Cesena 29 anni fa, all'età di sette anni sbocciò la sua passione ciclistica dopo che suo padre Loris correva da dilettante nella Rinascita, la stessa squadra di Marco Pantani. Emerse con il Team Colpack a suon di successi con qualità e potenzialità che meritavano di essere sfruttate. Raggiunse obiettivi straordinari attraverso le proprie risorse di scalatore puro e nel 2015 passò professionista dal corridoio principale indossando la maglia di una World Tour statunitense, la BMC Racing Team, vincendo nel 2017 la cronosquadre alla Volta a la Comunitat Valenciana e a livello personale nello stesso anno si impose nella classifica finale della corsa a tappe statunitense Colorado Classic, portando a termine anche i giri d'Italia del 2016 e 2017, poi il biennio 2019-20 alla Bardiani CSF. Il successo in Colorado maturò grazie ad una iniezione di fiducia dopo essere stato protagonista al Tour Of Utah...
"Protagonista non volendo - dice l'atleta di Cesenatico - perché nel 2017 al Tour Of Utah (gara 2.HC ndr), dovevo servire da supporto alla classifica dello statunitense Brent Bookwalter, il quale non mantenne fede alle attese tanto che nelle tappe decisive sia nella cronoscalata da Big Cotton Wood a Brighton sia in quella con maggiori pendenze affrontando l'American Fork Canyon e poi lo Snowbird Resort, ebbe dei momenti di crisi tanto che nella tappa in linea fui io ad aspettarlo. Potevo fare classifica, ma persi troppo tempo lavorando per il mio compagno di squadra. Fu per me una promozione dal momento che dalla società ebbi il nulla osta nel dare sfogo a tutte le mie possibilità al Giro del Colorado che vinsi e conservo come miglior ricordo nella prima parte della mia carriera professionistica, anche perché in Colorado ebbi la meglio su un lotto di avversari agguerriti con 5-6 squadre World Tour in gara".
INVESTITO IN ALLENAMENTO INIZIA PER LUI IL CALVARIO
L'approccio con il professionismo è quindi positivo per il concittadino del "Pirata" e la sua carriera sembra procedere con la giusta cadenza, come si suol dire, salendo un gradino alla volta. Disputa anche tre giri d'Italia, due portati a termine (2016-2017) ed un ritiro dopo la 15.a tappa (2018) e prende parte due volte ad una delle classiche monumento (Giro di Lombardia), tutte corse che gli servono per accumulare esperienza. Fino a quando verso la fine di gennaio 2019 inizia per lui un calvario, dopo essere stato investito durante un allenamento sulle strade di Cesenatico, rimediando la frattura dello scafoide che, per ridurla, fu anche sottoposto al primo intervento chirurgico.
"La Bardiani del General Manager Bruno Reverberi - racconta - mi dette fiducia tesserandomi per il biennio 2019-20 e mi dispiace non aver potuto ricambiarla con quei risultati che erano tanto attesi. Dopo essere stato investito ho avuto quattro interventi chirurgici, l'ultimo lo scorso anno al quale sono stato sottoposto per risolvere il restringimento dell'arteria iliaca della gamba sinistra. Soltanto a maggio ripresi ad allenarmi. Senza poi dimenticare che al Giro d'Italia del 2018 di conseguenza ad una caduta mi ruppi il femore ed ancor prima un'altra rovinosa caduta mi procurò una frattura al polso e due frammenti ossei mi furono fissati con due viti". Ho avuto una serie di infortuni quindi nelle stagioni chiave, tanto che lo scorso anno pensai anche di ritirarmi dall'attività agonistica".
Tanti altri al posto di Manuel Senni si sarebbero scoraggiati ed avrebbero cambiato professione. Lui c'è andato vicino ad arrendersi, ma tutti questi incidenti non hanno destabilizzato il suo equilibrio emotivo ed anzi è stato molto bravo a gestire l'ansia ed i conseguenti fattori stressanti.
IL 2021 L'ANNO DELLA SUA RINASCITA ALLA CORTE DI IVANO E CRISTIAN FANINI
Manuel Senni ha ritrovato l'autostima e la voglia di riscattare anni di sfortune affidandosi ad Amore & Vita-Fanini.
"Chiesi a Maurizio Giorgini di darmi un aiuto per risollevarmi da questa situazione - continua Senni - Ho avuto contatti anche con altre società ciclistiche con licenza professional, ma preferivo una squadra che mi facesse ripartire dalle corse meno impegnative per tornare gradatamente a crescere. Grazie a Giorgini che poi è uno dei d.s. di Amore & Vita, la squadra più longeva del mondo, ho raggiunto l'accordo firmando un contratto annuale con la società di Ivano Fanini. L'ho scelta perché ritengo sia quella giusta per la mia voglia di rimettermi in gioco. La gamba è tornata a girare a pieni ritmi ed in questa società sento che c'è il giusto entusiasmo intorno al mio nome e al progetto tecnico."
Talenti e scommesse fanno parte della storia Fanini. Patron Ivano è alla continua ricerca delle sfide più stimolanti, partendo nelle stagioni ciclistiche con squadre di livello medio-basse con atleti che crescono moderatamente in carriera, arrivando ad essere delle vere e proprie stelle del futuro. Le sue motivazioni ed il suo staff tecnico consentono da sempre anche il recupero di corridori incorsi in problemi fisici come nel caso di Manuel Senni e di far loro ritrovare la voglia di vincere e con questa la capacità di gestire l'energia mantenendo i nervi saldi. Caratteristiche che già appartengono allo scalatore romagnolo pronto più che mai a tornare protagonista con la sua muscolatura che è rimasta reattiva anche dopo gli infortuni.
Senni potrà tornare, dopo tanta sfortuna, a dare emozioni ai suoi numerosi tifosi di Cesenatico, la cittadina balneare meta di migliaia di turisti, che si snoda intorno al pittoresco canale leonardesco, ma che soprattutto ama il ciclismo per aver dato i natali al "Pirata" Marco Pantani che in quanto a rilasciare emozioni non ha eguali nella storia recente del ciclismo internazionale.
Tre i direttori sportivi che si impegneranno per il completo recupero fisico di Senni: Maurizio Giorgini, Marco Zamparella e Volodymyr Starchyk e cinque i corridori di punta della squadra, tutti italiani, che in base ai tipi di tracciati cercheranno di colpire con la stessa frequenza delle ultime due stagioni: Marco Tizza, più volte avanti nell'ultimo biennio ad atleti di squadre professional, ne sa qualcosa anche la stessa Bardiani, Davide Apollonio, Stefano Pirazzi, Antonio Zullo e Manuel Senni, leader per le corse che presentano asperità altimetriche. Lo scalatore che vuole tornare a salire di nuovo nei valichi alpini delle grandi corse a tappe, ma facendolo dopo aver dimostrato tutto il suo valore nelle corse che hanno meno tradizione anche se comunque impegnative come la Coppi e Bartali ed altre classiche 2.1. Il team manager Cristian Fanini è pronto a gestire un'altra stagione di successi.