In un grigio pomeriggio di inizio anno capita di trovarsi, un po' per curiosità e un po' per accrescere la cultura personale, nella suggestiva cornice degli Arsenali della Repubblica di Pisa che ospita la mostra fotografica del poliedrico maestro francese Elliott Erwitt. (Parigi, 26 luglio 1928 - New York, 29 novembre 2023).
Recentemente scomparso all'età di 95 anni, la mostra ospita ed onora il suo genio brillante, sagace, profondo, ma anche volutamente irriverente, con i suoi iconici scatti (precisamente 80) esposti nelle sale ben disposte.
Il percorso espositivo si snoda tra i vari momenti storici e celebri ritratti: il confronto tra Nixon e Kruscev, il funerale di Kennedy vissuto dal volto intenso di Jackie Kennedy, gli scatti spontanei a Marylin Monroe, Che Guevara e I suoi immancabili amati amici a quattro zampe, I cani: da lui ammirati per la naturale irriverenza, la leggerezza dell'essere surreale e giocosa, così aliena a noi esseri umani, pur così desiderata. Lui ne era del tutto rapito, attratto, nella vita quotidiana e comune come traspare dai suoi scatti più celebri e iconici ( come dal titolo stesso della mostra 'icons').
Non mancano proseguendo il percorso-visita, intensi e dolci scatti dedicati alla sua famiglia, scatti di vita realmente vissuta, come quello della sua bambina primogenita sul letto con la madre, scatti durante il magico momento dell'allattamento tra le due. Non vogliamo neppure tralasciare l'amore, il ruolo chiave che le emozioni ( tutte) rivestono per il genio francese di Erwitt, con i suoi baci e gli scatti rubati che fanno da cornice ai suoi tramonti, che ne immortalano l'essenza assoluta. Erwitt, con il suo genio straordinario, si identifica, sempre di più in un narratore di storie e di emozioni senza eguali, dando vita anche postumo alla sua morte, ad un linguaggio artistico impossibile da dimenticare.
I suoi aforismi parlano per lui del resto: 'La fotografia è il lavoro dell'anima' diceva, oltre ad affermare che 'Quando la fotografia accade succede senza sforzo... come un dono che non va né interrogato e né analizzato'.
Arricchita negli occhi, ma anche un po' più giù, nel cuore, da questi scatti unici che catturano con profonda leggerezza la storia, il costume e l'ironia del Novecento, non possiamo che augurarvi di poter condividere la stessa magica esperienza, visitabile fino a tutto il 4 maggio 2025.