Una piazza Napoleone gremita e un palco d'eccezione - gentilmente concesso da Mimmo D'Alessandro - con l'orchestra comunale del Teatro Carlo Felice di Genova, per la serata inaugurale delle celebrazioni per i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini. A fare gli onori di casa il sindaco di Lucca, Mario Pardini, accanto al presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane, Alberto Veronesi, che insieme hanno salutato e ringraziato tutti i protagonisti di questa eccezionale serata: i sindaci di Pescaglia e Viareggio, rispettivamente Stefano Bonfanti e Giorgio Del Ghingaro, l'orchestra, e i cantanti, la soprano Carmen Giannattasio, il tenore comasco Marco Berti e il baritono lucchese Massimo Cavalletti, trio eccezionale di voci incantevoli che hanno strappato applausi scroscianti, e poi il Numero 1 del Teatro del Giglio, il presidente Giorgio Lazzarini e infine il direttore d'orchestra Beatrice Venezi, lucchese come Massimo Cavalletti, e che portano nel mondo, insieme alla loro bravura, la musica dell'altrettanto nostro grande maestro Giacomo Puccini.
Beatrice Venezi è salita sul palco in un vestito con un corpetto di raso nero ed una gonna interamente rivestita di petali di tulle nerissimo e, radiosa come sempre, ha dato il via ad un emozionante Inno di Mameli mentre un enorme bandiera verde bianca e rossa ha campeggiato dall'enorme monitor del palco mentre tutto il pubblico si alzava in piedi.
Serata d'eccezione per le musiche di un'orchestra quella del Teatro Carlo Felice di Genova - che non si è mai sciolta neppure durante la seconda guerra mondiale - che ha incantato tutti con il brano d'inizio "Capriccio sinfonico" seguito da brani tratti da alcune delle opere più belle di Giacomo Puccini.
Dalla Tosca il duetto "Mario!Mario!Mario" con la bravissima soprano Carmen Giannattasio e il tenore Marco Berti che più tardi lascerà incantata la platea con una magistrale e stupenda "Nessun dorma" e poi sempre dalla Tosca "Qual occhio al mondo" e "La povera mia cena fu interrotta". Altra esibizione emozionante quella che ha visto in scena il baritono Cavalletti più volte ringraziato in un commosso abbraccio dal direttore Venezi e dopo la pausa e l'Intermezzo dalla Madama Butterfly si è proseguito con un'aria del "Tabarro - Ben oltre il mio sogno" eseguita dal duo Giannattasio e Cavalletti, e poi ancora "Suor Angelica" e "O babbino caro" e "Era uguale la voce" eseguita dal baritono Massimo Cavalletti e tutte tratte dall'opera "Gianni Schicchi" fino ad avviarsi alla chiusura con la splendida musica de "La Tregenda" tratta da "Le Villi" e il superbo "Nessun Dorma" del tenore Marco averti. Applausi e pubblico in piedi per tutti, l'orchestra e il suo direttore e i cantanti, ma a questo punto Beatrice Venezi ha preso il microfono e nel ringraziare commossa per il calore e l'affetto che hanno riscaldato la serata, ha annunciato l'ultimo pezzo: "L'Inno a Roma"scritto da Fausto Salvatori e musicato da Giacomo Puccini all'indomani della fine della grande guerra, sempre boicottato perché eseguito per l'anniversario della nascita della Città Eterna e di cui si appropriò successivamente il partito fascista.
Il direttore Venezi ha quindi aggiunto che l'arte e la cultura devono tornare al centro di qualunque ordine politico e che lei non può sottostare a censure di nessun tipo nonostante anche questa sera l'Inno di Roma non fosse ben accetto.
Grazie Beatrice Venezi per ricordarci queste semplici cose e speriamo che le persone si riuniscano tutti sotto un unica grande volta che è quello di una musica sublime che arriva alta fino al cielo come questa sera a Lucca in Piazza Napoleone.
Nizza è avvisata.
Foto di Ciprian Gheorghita