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Scritto da leonardo orsucci
Summer Festival
04 Luglio 2023

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Questa sera (4 luglio) piazza Napoleone, insieme a tutti coloro che erano presenti a vivere a pieno la musica che la musica che l'ha pervasa, hanno potuto vedere con i loro occhi la storia della musica. Per quanto questa affermazione possa sembrare esagerata, per rendersene conto basta seguire un semplice 2+2 musicale.

Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols insieme a Billy Idol e Tony James dei Generation X: questa è la ricetta vincente alla radice dei Generation Sex, insieme ovviamente ad una scaletta che ripercorre i più grandi successi delle due band e a dei fuori programma da urlo. Arrivati a Lucca per affascinare, i quattro hanno scelto Lucca come unica tappa italiana del loro tour 2023, mostrando più volte tra una canzone e l’altra il fascino per la nostra città.

Con gli occhi attaccati ai quattro immortali del punk rock mentre portavano la loro magia tra gli spalti di Piazza Grande, un pubblico assolutamente variegato, in cui si mischiavano adulti e ragazzi, uomini e donne, signori pacati che godevano il momento a fianco di ventenni pronti a far tremare il terreno saltando per tutto il concerto. Tutto questo e molto altro è stata la serata lucchese firmata dai Generation X.

Ad accendere la folla per l'inizio del concerto è stata Pretty Vacant dei Sex Pistols, direttamente dal lato B dello storico album Never Mind the Bollock, Here's the Sex Pistols, l'unico della band inglese registrato in studio. Già dal primo rombo delle casse, Billy Idol, storico cantante dei Sex Pistols sembra scrollarsi di dosso gli oltre 65 anni che, per uno come lui, esistono solo sulla carta d'identità. Cominciano così due ore di performance in cui l'intero gruppo sembra fondersi con le prime file, galvanizzate da un punk rock che scivola nelle vene e batte il ritmo sulle ossa.

A seguire vi sono stati due brani dei Generation X, Ready Steady Go e Wild Youth, e due dei Sex Pistols, Bodies e Black Leather, che hanno scaldato l'atmosfera fino all'ebollizione raggiunta dalla potentissima Kiss Me Deadly. "Abbiamo scritto la canzone intorno al '79 in quel periodo la Londra che vedevamo era divisa in tantissime fazioni isolate" ha spiegato Billy Idol per introdurre una canzone che nasce come fotografia di una Londra di fine XX secolo in cui numerosi gruppi vagavano tra droghe, sogni e realtà, cercando ognuno qualcosa cui aggrapparsi. "Spero che possiate dedicare questa canzone ai vostri migliori amici o alle vostre migliori ragazze" ha continuato, riunendo, attraverso poche parole, l'intera piazza in un abbraccio condiviso.

Subito dopo, a colpire con una sferzata di adrenalina le fila del pubblico è quindi arrivata Dancing With Myself, pezzo dei Generation X in cui il batterista Paul Cook ha potuto sbattere sui piatti tutti gli anni di rock ed esperienza, facendo così volare a metri da terra l'intero pubblico. Anche i più restii si sono lasciati trascinare dalla folla danzante, spinta quasi visceralmente dai colpi sempre più incalzanti della batteria targata Sex Pistols. 

Ringraziando più volte il pubblico con un italiano caloroso e inaspettato, fatto di "Grazi" e ironici "Mamma mia", i quattro giganti hanno portato sul palco anche Silly Thing e King Rocker, rispettivamente dei Sex Pistols e dei Gen X, traghettando così tutti i presenti fino alle prime note di God Save the Queen. Il pezzo, come si sa, non necessita presentazioni, essendo diventato negli anni un inno della retrocultura punk inglese ed il simbolo di un anarchismo che non accettava alcun limite alla libertà. Sulle note della chitarra di Steve Jones e del basso di Tony James, grandi e piccini si sono uniti per urlare al cielo "Don't be told what you want, don't be told what you need, there's no future, no future, no future for you" verso tutte le ingiustizie delle loro vite.

A chiudere la scaletta ufficiale della serata sono quindi state Your Generation e My Way, quest'ultima cover del francese Claude François poi resa propria e celebre prima da Frank Sinatra e poi dai Sex Pistols. Lunghi minuti di applausi si sono susseguiti alla "prima" fine del concerto, che è si è tramutata in nient'altro che una piccola pausa data l'insistenza del pubblico, per il quale i Generation Sex sono tornati sul palco poco dopo.

Segnando infatti il reale termine della serata punk-rock durata quasi due ore è piombata dal cielo come un uragano The Great Rock 'n Roll Swindle, title track della colonna sonora dell'omonimo film di Julien Temple. Così, come dopo un ultimo bacio al sapore di pura libertà, la folle folla accalcata sotto gli spalti di Piazza Napoleone si è poco a poco diradata con impressa nelle iridi quattro leggendari esempi viventi di cosa significa essere ancora e sempre oltre. Oltre gli anni che passano. Oltre la musica che cambia. Oltre le istituzioni e le tradizioni. Oltre il punk ed il rock.

Foto di Cinzia Guidetti

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