E' tutta per i Sigur Rós piazza Napoleone questa sera. 4mila, non di più, gli spettatori, quasi tutti a sedere - veramente pochi quelli in piedi - che sono venuti ad assistere al concerto del gruppo islandese. Peccato, perché l'apertura della giovane King Princess meritava tutta: la 24enne cantautrice di Brooklyn ha dimostrato una bella grinta rock sul palco, e anche tanta simpatia, raccontando qualche aneddoto come il fatto che in Italia non era mai stata, ma che ha mangiato bene. Qualcuno dalla platea - formata per gran parte da stranieri - ha anche urlato "We love you", ma il parterre si è riempito dopo: per il frontman Jónsi, il bassista Georg Holm e il polistrumentista Kjartan Sveinsson (tornato dopo che nel 2012 aveva lasciato la band).
Il tour dei Sigur Rós, che ha già toccato due tappe italiane (Roma e Bari), è approdato questa sera a Lucca al Lucca Summer Festival ed è quello di presentazione dell'ultimo album "Átta", uscito a giugno di quest'anno, ma la scaletta del concerto - fatta accezione per "Ylur" - strizza l'occhio al passato con brani come "Glósóli", "Vaka", "Svefn-g-englar", apprezzatissimi dal pubblico che si perde con le melodie oniriche della band. Ad ogni canzone la platea inonda i Sigur Rós con applausi fragorosi.
La prima parte del concerto è molto più sognante, le luci - che cambiano colore ad ogni brano - e il fumo, avvolgono la platea, la trasportano in mondi lontani, quasi irreali se non fosse per quei colpi di batteria che ricordano le bombe. I Sigur Rós parlano di rabbia e amore, e della vita, e la loro musica avvolge piazza Napoleone con i suoni, e quei lunghissimi acuti di Jónsi che quasi non sembrano veri.
La seconda parte, più rock, sveglia tutti da quel bel torpore caldo e avvolgente della prima. La platea si perde negli oltre 12 minuti di "Dauðalagið" restando rapita. La band incalza con ritmi più marcati. Il pubblico si muove a tempo, e i Sigur Rós rispondono al pubblico. Su "Popplagið", ultimo brano scaletta, la platea è letteralmente in mano alla band, sa benissimo che è l'ultimo, e si gode ogni singolo secondo di quel pezzo e alla fine chiede il bis.
12 i brani in scaletta, per un concerto di circa 1 ora e 40. Il bis non arriva, ma la band torna sul palco ben tre volte per ringraziare il pubblico.
Foto di Ciprian Gheorghita