La Lucchese ha appena terminato l’incontro in cui ha meritato la vittoria per 2-1, in rimonta, sul Perugia, ma questo successo che risolleva le sorti rossonere si gioca nel giorno in cui le società professionistiche devono ottemperare ai pagamenti delle scadenze amministrative tra cui gli stipendi dei giocatori e dei vari altri dipendenti.
Mister Gorgone si presenta in sala stampa assieme al direttore Claudio Ferrarese ed al direttore generale di Sanbabila s.r.l Riccardo Veli. “Gli stipendi, ad ora, non sono stati ancora pagati – esordisce l’allenatore – e non credo che verranno pagati da nessuno. Non c’è nessuna società, ci siamo noi, quelli che sono qui stasera, compresi voi giornalisti ed il Perugia contro cui abbiamo giocato. In questi giorni ho fatto cose che non mi competevano. Ho chiamato tutti a partire da Giuseppe Longo ma siccome Sanbabila è stata venduta alla società LST, il cui proprietario è Sampietro, ho provato a chiamare anche lui e mi ha risposto che non era tenuto a parlare con me perché ci sono dei vertici da rispettare. In realtà da rispettare ci sono le scadenze dei lavoratori perché, se pur calciatori professionisti, i miei ragazzi sono lavoratori e, come tutti i dipendenti di una qualsiasi azienda, devono essere pagati per poter vivere. Io, ad oggi, mi sento di non avere nessun padrone, i padroni siamo noi, siete voi e spero che possa avvenire un miracolo e qualcuno faccia partire il bonifico”.
Poi il mister ha continuato: “Avvengono delle cessioni in modo molto strano, come nel nostro caso, e come mai società con capitale sociale irrisorio riescono a concludere operazioni molto più importanti del proprio valore? Direi che è molto strano se non addirittura allucinante. Detto ciò, oggi la squadra ha dimostrato che è in grado di salvarsi anche se dovesse subire 2,3 o 4 punti di penalizzazione. Sarà complicato, avremo bisogno dell’aiuto di tutti come è stato stasera, ma ce la possiamo fare. Però ripeto che questa squadra non ha padroni, io posso essere dipendente di chi non mi paga? Con i ragazzi avevamo anche valutato di rinunciare per il bene della Lucchese, perché non sappiamo proprio cosa fare, stiamo aspettando un bonifico e se chi lo deve fare ha i soldi, l’operazione è istantanea. E’ un peccato che qualcuno abbia alzato le aspettative ed il valore tecnico della squadra perché, così facendo, avrebbe aumentato il suo valore economico. Ma non funziona così perché la gente viene allo stadio, guarda e si rende conto della realtà delle cose. La squadra è in vendita da settembre, ma bisognava stare zitti perché se si diceva che era in vendita, bisognava dire che era uno squadrone, ma non puoi vendere una casa di quaranta metri come se fosse una che è di duecento. La squadra è stata venduta a dicembre, nessun giocatore è arrivato, o quasi, perché tutti reputano che siamo “una banda” e, dopo la cessione di gennaio, il mercato è stato poco o nulla. Ringrazio chi è venuto come Galli e Benedetti ma questo è il punto. Se domani arriva qualcuno e paga sono contento, ma se nessuno arriva e i ragazzi continueranno faremo con i nostri mezzi”.
Il problema, infatti, sarà anche la gestione ordinaria dell’azienda con trasferte da pagare ed oneri da sostenere. “Sono fiero di essere rimasto a Lucca – ha concluso Gorgone - e rimarrò fino alla fine, se avrò gli strumenti per farlo, ma prima di gettare la spugna, noi faremo di tutto per la Lucchese. Spero che qualche anima buona possa fare qualcosa, anche se forse non c’è più tempo. Ad undici giornate dalla fine saremmo salvi e questo è, di per se un grande risultato ma non lo potevamo dire prima perché dovevamo essere appetibili per eventuali acquirenti. E tutto ciò è assurdo”. Nel post conferenza è stato comunicato dal dg Veli che il presidente Longo ha dato le dimissioni, da presidente di Sanbabila, tre giorni fa. Li assetti societari, quindi, sono sempre meno chiari alla luce anche del fatto che nei vari passaggi di proprietà non sono stati depositati atti notarili che avrebbero poi prodotto ed evidenziato la realtà delle cose.