Il giorno dopo la conferenza stampa del presidente della Lucchese Alessandro Vichi i tifosi rossoneri continuano a farsi tante domande, anche se tra tanti ormai aleggia un velo di scetticismo.
Dopo che la trattativa con il Gruppo Scali è saltata il cosiddetto cerino in mano è rimasto ai soci rossoneri Vichi, Santoro, Deoma e Russo, sia pure con qualche malumore. Fautore della cessione agli australiani era sicuramente Russo, che da quello che ha fatto capire Vichi, si è gettato anima e corpo in questa possibile cessione. E proprio per questo non mancano i contrasti tra i soci.
Di fatto, dopo la conferenza stampa di ieri, Bruno Russo pare sia stato messo in un angolino anche se la versione ufficiale era che era impegnato con problemi familiari fuori Lucca. Ma andiamo per ordine.
Da ieri chi si occuperà di gestire eventuali trattative con gruppi imprenditoriali interessati all'acquisizione sarà soltanto Alessandro Vichi, mentre Mario Santoro si occuperà del marketing e della ricerca degli sponsor. L'aspetto sportivo è stato lasciato invece a Daniele Deoma, che avrà l'arduo compito di costruire una squadra in pochi giorni, partendo, però, dall'individuazione del tecnico dopo l'addio di Guido Pagliuca, approdato al Siena.
Con questa suddivisione dei compiti per Bruno Russo non c'è spazio, anche se Vichi ha confermato che le decisioni verranno prese tutti insieme. Questo castigo per la ruspa rossonera ha lasciato un po' stupiti i tifosi della Pantera che hanno sempre difeso Russo. Adesso ci sarà da capire cosa accadrà.
Intanto Daniele Deoma prosegue con la ricerca di giocatori, ma, soprattutto, di un allenatore che guidi la squadra verso la salvezza, passando eventualmente anche dai play-out. Sul fronte societario Vichi proseguirà con i contatti già in piedi per capire se ci sono le possibilità per un'eventuale cessione.
L'altro compito difficile sarà quello di Mario Santoro, perché in un momento come questo reperire denari freschi non è facile. Gli sponsor che fino ad ora avevamo dato linfa alla società dovranno continuare a mettere benzina nella macchina, se non si vuole rischiare di dover chiudere i battenti.
La speranza è che in un qualche modo si continui ad andare avanti per cercare di salvare il calcio a Lucca, perché se così non fosse si rischierebbe di sparire definitivamente dal panorama calcistico nazionale. I soci per il bene della Lucchese dovranno tirare una riga, quello che è stato è stato, adesso il bene più importante è la Lucchese. I suoi tifosi non si meritano tutte le estati di soffrire.