L’assessorato alla salute della regione Toscana ha dichiarato l’intenzione di realizzare per i prossimi cinque – sei anni investimenti per oltre 1 milione di euro. Allo stesso tempo però parla di contenimento dei costi relativi alla spesa farmaceutica, il cui budget per l’anno in corso subirà una forte contrazione.
Il PCI federazione di Lucca, si chiede come mai alla stregua di queste decisioni che sembrano contraddirsi a vicenda, l’Assessorato abbia deciso “d’imperio e senza la necessaria analisi di come utilizzare al meglio le competenze del settore delle farmacia di continuità”, di ampliare l'orario di apertura del Servizio di erogazione diretta dei farmaci dalle ore 8 alle 20, dal lunedì al
venerdì, in tutti gli ospedali della Toscana. Secondo la regione ciò dovrebbe consentire
di intercettare il maggior numero di dimissioni evitando così che i farmaci prescritti possano essere ritirati nelle farmacie sul territorio, con costi superiori.
“Peccato” – afferma il PCI – “che questo contraddica le scelte operate solo pochi anni fa
quando si decise di fare l’esatto contrario”. “Una scelta questa” – continua il partito – “che pone problemi di organizzazione dei turni di lavoro, di sicurezza dei lavoratori, della qualità delle prestazioni e che manca soprattutto della preparazione necessaria, fatta di confronto tra le
varie figure e gli ambiti professionali interessati, elemento indispensabile perché non sia subita, peraltro, da tutti come una incomprensibile imposizione”. ”Nel merito quindi – conclude il Partito comunista – “ci pare che questa decisione, nella sua frettolosità, non solo risulta inadeguata allo scopo ma che mostra la mancanza di una capacità di governo che si colloca in una più ampia e
colpevole mancanza di scelte politiche”.