Ci sono momenti, nella vita di ciascuno di noi, in cui esitare rappresenta una condanna e osare, al contrario, una conferma. Nel caso della politica, poi, ciò è, paradossalmente ancora più vero, ma altrettanto raramente osservato. A Lucca governa una amministrazione di centrodestra che di centro ha qualcosa, forse, ma di destra poco o niente. E non ci riferiamo alla destra becera e squadrista, ma a quella seria, onesta, conservatrice, laboriosa, attenta alla sostanza delle cose e non al politicamente corretto che sembra essere diventato il metro di misura delle cose umane. Mario Pardini è un bravo ragazzo, il fidanzato o marito ideale che ogni mamma sognerebbe per la propria figlia, ma qui non si tratta di contrarre matrimonio o metter su famiglia, si tratta di governare una città in base ai desiderata di coloro che lo hanno votato e che, fra qualche anno, torneranno alle urne. A noi pare che non sia sufficiente asfaltare le strade o tagliare l'erba - importanti anche quelli per carità - per potersi definire di destra e sperare in una riconferma. Certo, le aiuole che accolgono il visitatore messe su in corrispondenza delle rotonde sono qualcosa che non si era mai visto prima, a parte quell'obbrobrio ridotto a uno scheletro, orrendo e orribile, fatiscente e costato 80 mila euro di nostri soldi alla fondazione Carilucca che ancora sta lì, brutto in vista, di fronte a porta S. Anna. Ma cosa si aspetta ad abbatterlo? Anche qui il sindaco non ha dimostrato di avere polso. Prima del voto i suoi pretoriani gridavano alla vergogna e invece, adesso, tutti zitti. Fate pena! Ma non è tutto. Adesso va di moda dire di aver vinto anche se si è perso anzi, aggiungere di aver colto un grande successo anche se si sono presi schiaffi a due a due fino a quando non diventano dispari. Fateci caso: alle elezioni provinciali, roba da gettarsi dalla finestra ché, ormai, sono solo poltrone e basta, il centro sinistra ha vinto ed era nei pronostici. Comunque sia Marcello Pierucci ha strofinato di ben dieci punti Mario Pardini e che cosa ha detto il centrodestra: che si è trattato di un risultato dirompente dopo anni di sudditanza.
E' un po' come se a Capannori esultassero perché Rontani è stato strapazzato meno di quanto ci si attendesse. Ma si puòòòòòòòòòò? Direbbe il Crozza-Feltri. No, no che non si può. Al posto di Pardini la faccia l'avremmo messa da tempo per ben altre cose che per perdere la Provincia che uno ha già abbastanza da fare il sindaco chissà come pensa di poter fare tutti e due. Il fatto è che a mano a mano che mangi diventi sempre più ingordo e, come si dice a Marlia e dintorni, al piccion ingordo ni scoppiò il gubbio.
Ma andiamo avanti. E' di oggi la notizia che il Tar ha bocciato la decisione di affidare la gestione della piscina comunale al Palatagliate all'associazione sportiva indicata dal comune. Chi ha voglia di nuotare o paga caro e va in una piscina privata oppure si attacca e attende tempi migliori. Resta sempre il mare aperto che consigliamo anche d'inverno. Anche qui, quindi, una bocciatura che sa di sconfitta, ma che cosa diffonde l'ufficio stampa per l'assessorato allo sport? Che si tratta di un successo. Ci vuole veramente coraggio...
E vogliamo parlare del campo sportivo di Sant'Alessio-Carignano? Dopo la pubblicazione del nostro articolo sulla sua chiusura per fare spazio ad un parco pubblico distante chilometri dalle case, Roberto Guidotti del Pd aveva chiesto su facebook se l'assessore allo sport aveva mai giocato a calcio e questi aveva risposto dicendo che avrebbe fatto vedere lui ancora una volta come stavano le cose. Ecco sceriffo, come stanno le cose visto che anche Bruno Dianda, il gestore dell'impianto, probabilmente cazziato a dovere, ha dovuto ammettere che le cose stanno proprio come le abbiamo descritte noi. E anche qui per carità facciamo finta di niente che tanto la sinistra, dopo dieci anni di figure di merda in fatto di sport, sta zitta e rossa dalla vergogna.
Ora c'è, tuttavia, una occasione di riscatto per il Nostro amato sindaco: la Misericordia, quatta quatta, ha acquistato un edificio in una corte - che geni! - e, dopo la ristrutturazione ha pensato bene di infilarci 40 immigrati provenienti da quattro angoli del globo. Peccato, ma lo sanno anche i sassi, che le corti sono le zone più prolifiche di liti giudiziarie tra chi vi abita, figuriamoci se si tratta di accogliere persone che provengono da un altro emisfero. La gente, giustamente, è insorta e dopo essersi accorta che la prefetta fa orecchie da mercante e temporeggia, ha chiesto aiuto a destra e anche a manca. Da sinistra, ovviamente, nemmeno a parlarne che se fosse per loro occuperebbero le nostre case per infilarci dentro clandestini a iosa. Dopo un sopralluogo della giunta pressoché al completo - il numero fa la forza? - l'unico che si è incazzato un po' è Massimiliano Baldini consigliere regionale della Lega che, proprio questa mattina, ha scritto di aver incontrato Pardini che gli ha garantito il massimo impegno dicendogli di stare tranquillo.
Ora tutti sanno che fine ha fatto, a Roma, quel tale Tranquillo... Bene adesso si tratta davvero di vedere se Mario Pardini possiede le cosiddette... al punto da impuntarsi - scusate il gioco di parole - e fare quel che un sindaco di destra farebbe o che, almeno, faremmo noi. Senza ombra di dubbio lo avremmo già fatto anzi, già detto: saremmo andati dal prefetto e, in perfetto stile manzoniano, gli pardon, le avremmo detto che noi, quel centro accoglienza straordinario nella corte di Antraccoli, non lo avremmo voluto né ora, né poi. A costo di scendere in piazza con tutta la giunta e non solo.
La gente comune ha bisogno di risposte, non di seghe. E se non trova chi è disposto ad aiutarla ecco perché, giustamente, dopo vota in un certo modo.
Allora caro Mario, noi ti abbiamo votato e, poco tempo fa, ti abbiamo anche chiesto scusa, ma tu, per favore, adesso dimostraci che fare il sindaco non vuol dire soltanto fare di Lucca una sorta di Mecca del turismo...