La Lucchese è stata ceduta ad una cordata di non si sa bene chi provenienti tutti, comunque, pare, dalla Lombardia. In sostanza, quindi, un presidente malato di origini siciliane che vende o svende non si sa bene la società senza far sapere alcunché a chicchessia e lo comunica con quella che, a tutti gli effetti, potrebbe essere definita la lettera alla serva e la serva, in questo caso, siamo noi giornalisti che aspettano quotidianamente le veline dell'ufficio stampa rossonero e, poi, copiano o scopiazzano il pezzo ricevuto. La nota diffusa in giornata, tuttavia, non è stata redatta dal collega Nico Venturi bensì dal gruppo Bulgarella che ha dimostrato di non saper fare il mestiere di addetto stampa sportivo così come la nuova proprietà, ammesso che esista da qualche parte, ha mostrato di non sapere nemmeno quali siano i modi e i tempi per simili annunci e presentazioni. Così, con poche righe, qualche scarabocchio scarno di significato, ha posto fine all'esperienza calcistica lucchese di Andrea Bulgarella, giunto in Lucchesia per scalare i vertici del calcio professionistico e, complice anche una malattia impietosa, costretto a sbarazzarsi di un peso impossibile da sostenere in tutti i sensi. In realtà la malattia ha avuto certamente il suo ruolo, ma non è stata la sola causa di un fallimento calcistico che avrebbe dovuto portare la Lucchese in serie B e, invece, sta rischiando di portarla in serie D. La nuova proprietà capitanata dall'avvocato Giuseppe Longo ha diffuso nel pomeriggio questo comunicato, il primo della Nuova Era: La nuova proprietà della Lucchese 1905 intende esprimere il proprio entusiasmo e il profondo senso di responsabilità per questa importante opportunità. La Lucchese 1905 rappresenta un patrimonio sportivo e culturale di grande rilievo, e la nuova dirigenza si impegna a lavorare con dedizione e professionalità per valorizzare il club e consolidarne il prestigio nel panorama calcistico. Per presentare ufficialmente la nuova compagine societaria e illustrare le linee guida del progetto futuro, è convocata una conferenza stampa che si terrà mercoledì 22 gennaio. Durante l’evento verranno illustrati i punti cardine del programma della Lucchese 1905, che includono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, le strategie di crescita e sviluppo, la nuova struttura organizzativa e le prospettive di mercato. La nuova proprietà intende condividere con la città la visione che guiderà il percorso del club nei prossimi anni, con l’obiettivo di rafforzare il legame con Lucca e assicurando nel contempo trasparenza e dialogo costante con tutte le parti interessate. In ultima battuta la nuova società ci tiene a ringraziare il Presidente Bulgarella per quanto fatto in questi due anni e gli augura il meglio per la sua salute. Incredibile, ma vero. Pare che sia tutto già deciso e programmato, per i prossimi giorni, le prossime settimane, i prossimi mesi e, addirittura, i prossimi anni. E menomale che nel comunicato non si parla di nuovo stadio con tutto quel che ne consegue compresi le c entinaia di migliaia di euro che questa amministrazione comunale ha speso pro-Lucchese. Nella nota, però, nessuno che spieghi una cosa fondamentale: ma tutti i debiti accumulati dalla società, tutte le forme di pagamento concordate o imposte, chi provvederà a saldarli? Al di là degli stipendi degli atleti e di tutto ciò che compete la federazione, i soldi dovuti ai creditori della città di Lucca, chi li salda? Magari sarebbe stato necessario esordire con una sorta di promessa-premessa di questo tipo.
Intanto possiamo pensare alla figura barbina dell'assessore sceriffo Fabio Barsanti, sempre pronto a stare in prima fila e a promettere e garantire chissà cosa per poi trovarsi di fronte a una situazione che definire pietosa è un eufemismo. Sia lui sia il sindaco e viceversa hanno speso ore e parole per garantire i tifosi rossoneri della bontà di tutto ciò che stava accadendo a queste latitudini. Del resto il bacino elettorale rappresentato dai supporters rossoneri non poteva essere trascurato. Eppure era evidente a tutti che la Lucchese stava lentamente sprofondando in un abisso di incompetenza e di mancanza di soldi. Adesso tornano in mente le parola di Massimo Morgia relative allo stato in cui si trovava il settore giovanile: aveva ragione, un grande uomo che ha avuto il coraggio di metterci la faccia quando è stato il momento di dire la verità. Il comune, ridicolo, ha continuato a tergiversare invece di assumere una posizione definitiva. Tutti zitti e adesso ecco cosa è successo. Ma davvero credete ancora che gli asini volano? Davvero pensate che la nuova proprietà sia in grado di fare quello che promette di voler fare negli anni?
Il calcio a Lucca è finito gente e questo non lo hanno capito solamente quelli che credono ancora che andare allo stadio possa rappresentare un senso per la propria esistenza. Tutti gli altri, soprattutto, quelli che avrebbero potuto investire e non lo hanno mai fatto, hanno visto giusto sin dall'inizio.
Quanto allo sceriffo, si tolga la stella e rinunci alla poltrona se ne ha il coraggio.