Dopo Musa, l’acclamatissimo fumettista Leo Ortolani, noto al grande pubblico per Rat-Man, si cimenta in un secondo artbook con i colori di Sarah d’Imporzano: si tratta di Tarocchi, affascinante e leggermente misteriosa opera in cui l’artista ha voluto offrire la propria interpretazione di queste carte che da così tanto tempo intrigano l’umanità.
“Prima di imbarcarmi in quest’impresa non avevo conoscenza dei tarocchi, sapevo solo che tutti i disegnatori a un certo punto li disegnano, sarà la crisi di mezza età- ha scherzato Ortolani- Studiando i tarocchi ho imparato tante cose, ad esempio che la morte non è una carta così negativa; ma soprattutto, ho capito che i tarocchi non sono un sistema per divinare il futuro, ma è come quando scrivi una storia, ti trovi bloccato e arriva un suggerimento che ti sblocca: anche per i tarocchi è così”.
Il risultato di questo lavoro durato circa otto mesi, quasi quanto una gravidanza, è un corposo albo che comprende le 78 carte ridisegnate secondo la fantasia e lo stile inconfondibili di Leo Ortolani, ciascuna accompagnata da una scheda che ne spieghi il significato. Un lavoro per certi versi effettivamente complicato come un parto, fatto di figure disegnate e colorate più e più volte prima di arrivare al risultato definitivo, ma reso più agevole dalla sintonia che c’è sempre stata tra quelli che Ortolani non ha avuto riserve a definire i due autori dell’opera.
“Sarà che siamo dello stesso segno zodiacale, ma per molte carte ci siamo trovati ad avere esattamente le stesse idee per quanto riguarda la colorazione- ha osservato d’Imporzano- Per altre carte, ad esempio per la Giustizia, sono andata a vederne le rappresentazioni nell’arte del passato. Ci sono delle colorazioni che ho dovuto fare più volte, ma si fa per la passione e per Leo soprattutto. Io non mi ero mai spinta più in là di osservare e ammirare le carte, adesso apprezzo la loro complessità e mi è venuta quasi voglia di ridisegnarle io stessa, ma allora dovrebbe colorarmele Leo”.
La bellezza e l’esattezza dei disegni compresi in questa raccolta sono state confermate da qualcuno che di tarocchi veramente se ne intende: una “presenza misteriosa”, la maga Lita, che ha avuto modo di mettere in mostra queste carte usandole direttamente per farne delle letture a chi dei presenti fosse curioso di avere qualche delucidazione sul proprio futuro, da un ragazzo con una palma in testa con dei dubbi sul proprio lavoro a un signore bramoso di sapere se sarebbe riuscito ad aggiudicarsi uno sketch al lotto di questa giornata conclusiva di Lucca Comics & Games (Lita purtroppo non ne era sicura, ma gli auguriamo che almeno in questo caso i tarocchi si siano sbagliati). “Le carte sono frutto dell’energia del momento, quindi le cose possono cambiare a seconda delle decisioni delle persone: niente è inesorabile e definitivo- ha spiegato Lita- Leo e Sarah hanno fatto un lavoro bellissimo, le carte sono fatte molto bene e le figure richiamano il significato della carta nel modo giusto”.
Un successo, insomma, questo secondo artbook, pur nella sua distanza dal mondo del fumetto cui Ortolani è forse più abituato. “Quando fai un fumetto la cosa importante è che la storia scorra, e anche se c’è una vignetta venuta male non importa troppo perché è l’insieme che conta; ma in questo caso l’immagine deve essere quella, vista e letta, e può capitare che tu debba rifarla più e più volte finché non è come te l’aspettavi- ha osservato- Ma c’è qualcosa di molto sereno nel rendere delle figure iconiche. Direi che una trilogia ci può scappare fuori”.