Benjamin Lacombe oggi ci trasporta all’interno della mostra al Palazzo delle esposizioni, con una visita guidata tra le sue illustrazioni presenti nel suo libro “Il ritratto di Dorian Gray”, illustrazioni che in realtà vengono trasformate in dipinti in acquerello e olio su carta.
“Ho deciso di utilizzare questa tecnica per avvicinarmi sempre di più allo stile vittoriano lasciando in rilievo tutte le pennellate per renderlo ancora più realistico ed accompagnarlo al tema principale del libro,ovvero il dipinto” aggiunge Benjamin Lacombe.
Autore e illustratore, nato a Parigi, è uno dei rappresentanti più significativi della nuova illustrazione francese. Nel 2001 entra all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratif di Parigi dove frequenta corsi d’arte. Parallelamente agli studi ha continuato con le illustrazioni fino al 2007 dove esce il volume presso una casa editrice americana e viene selezionato dal settimanale Time Magazine come uno dei dieci migliori libri per ragazzi negli Stati Uniti; da allora Benjamin Lacombe ha scritto e illustrato una ventina di opere,alcune delle quali tradotte e premiate in tutto il mondo.
Espone regolarmente i suoi lavori in importanti gallerie d’arte a livello internazionale, “Il ritratto di Dorian Grey” di Oscar Wilde aggiunge un nuovo importante tassello nella sua bibliografia. Benjamin Lacombe ci racconta tutti gli anni di lavoro per il suo libro con grande passione e ci racconta tutto quello che lo ha ispirato, dalla rappresentazione della vanità e del desiderio di rincorrere un impossibile giovinezza di Dorian; anche Oscar Wilde ha donato a tutti i lettori un importante spunto di riflessione su come la vanità sia in realtà un illusione.
Il protagonista,come ci sottolinea Benjamin, è fortemente ispirato ad Alfred Douglas, un affascinante poeta britannico che fu legato a Wilde in una relazione che culminò in uno scandalo scatenato dal padre di Douglas e che portò Oscar Wilde ad un controverso processo. Nasce proprio durante il periodo di prigionia “De Profundis” una dolorosa lettera indirizzata da Wilde al suo ex amante in cui lo incolpa per il tragico sviluppo del loro rapporto a causa di un’ eccessiva vanità; oggi “il ritratto di Dorian Grey” è considerato un un capolavoro della letteratura dell’ Ottocento nonostante le critiche ricevute nella sua pubblicazione nel 1890 e dovette passare attraverso le censure, solo dopo 120 anni è stato possibile leggerlo nella sua versione integrale.
All’interno della mostra troverete la stanza delle vanità dove si cela il cuore pulsante del romanzo, il segreto e l’ossessione dell’anima di Dorian: il suo ritratto, con uno schermo che svela ai visitatori il decadimento del giovane ,mostrando mentre deperisce consumato dalla ricerca della giovinezza.
In un’ epoca in cui siamo ossessionati dalla ricerca della bellezza sui social network che ormai distorcono la realtà.