Si è da pochi giorni conclusa la trentesima edizione del Lucca Comics and Games, un’edizione tanto ricca di eventi ed ospiti eccellenti quanto di difficoltà.
L’evento, durato dall’1 al 5 novembre, ha portato come al solito una variegata quantità di visitatori nella città, accorsi in massa per poter incontrare il loro disegnatore preferito, acquistare l’oggetto da collezione bramato da tempo, o per incontrare e rivedere amici da tutte le parti d’Italia accomunati da una o più passioni “nerd” o semplicemente per vivere l’esperienza coinvolgente data dal connubio di una città storica come Lucca ai vari cosplayer (ragazzi e ragazze travestiti come il loro personaggio preferito) che perfettamente si fondono a creare un immaginario da favola.
Il Lucca Comics è diventato ormai anche un luogo di ritrovo, luogo dove nascono o si consolidano amicizie; il Lucca Comics è un evento comunitario ed è qua, che a mio avviso, si sono presentate le vere difficoltà.
La comunità ha dovuto affrontare una serie di problemi fra cui code interminabili, sia per entrare nei padiglioni che per ritirare il braccialetto (indispensabile per entrare accompagnato dal biglietto), maltempo ed una dispersione delle varie attrazioni, basti pensare che Japan Town si trovava fuori dalle mura urbane, a più di venti minuti a piedi dal padiglione più vicino.
Come possono delle persone che arrivano, magari dopo ore di viaggio, riuscire a confrontarsi, incontrarsi e salutarsi se devono vivere con ansia la fiera? In un giorno solo riuscire a vedere tutto ciò che l’evento aveva da offrire sarebbe stato praticamente impossibile, ci ho provato personalmente e non ci sono riuscito pur essendo di Lucca e conoscendola bene.
Soluzioni semplici a questo problema sembrano non esserci, la fiera, anno dopo anno, si conferma un successo e i visitatori aumentano costantemente portando tutti i benefici del caso, ma con l’aumentare dei numeri aumentano anche le criticità, Lucca rischia veramente di rimanere paralizzata da questa affluenza di persone, rischiando di scontentare tutti, residenti e visitatori, perché è difficile consolidare una comunità se non ci sono gli spazi e i tempi necessari.
Prima di terminare questa riflessione vorrei considerare un ultimo punto, il maltempo.
Erano anni che non si registravano precipitazioni così diffuse durante il periodo dei Comics e l’organizzazione ha fatto il possibile per contrastare un evento relativamente imprevedibile, erano ovviamente immaginabili delle precipitazioni durante l’evento (dato il periodo dell’anno) ma non così diffuse ed accompagnate da un forte vento che addirittura ha costretto le autorità a chiudere le mura per qualche ora.
Le tensostrutture si sono rivelate sicure ed affidabili e nonostante gli allagamenti dei giorni precedenti non si sono registrati eventi troppo critici.
Per concludere vorrei citare il motto di quest’anno: “Together, verso la stessa direzione” che significa : “ Insieme, verso la stessa direzione,” lo trovo molto interessante perché a mio avviso è l’unico modo per far sì che questo evento di caratura mondiale possa continuare a esistere in una città come Lucca, i visitatori devono contribuire con la loro pazienza ma l’organizzazione deve porre la massima attenzione alle loro necessità, deve essere trovato un sistema per evitare le code del ritiro braccialetto, forse trovare un punto di aggregazione, di debrefing per i visitatori, cioè un punto dove poter parlare e capire come migliorare perché altrimenti il senso di comunità, Together, si andrà a perdere sempre più, disgregando a poco a poco questo evento unico.