La mostra Luis Royo & Romulo Royo: Art Generations, allestita nelle sale del Palazzo Ducale di Lucca in occasione del Lucca Comics&Games, è una finestra sulla pura arte. I due grandi maestri spagnoli, padre e figlio, hanno presentato nel corso della manifestazione le loro opere in prima persona, in un allestimento in cui il dialogo generazionale costituisce un percorso continuo: le due personali si interfacciano fino ad abbracciarsi nell’ultima sezione, in cui un lavoro a due mani svela il feeling artistico che oggi scandisce l’opera degli artisti.
“Catedral de la fantasía”: così Luis Royo ha definito in spagnolo la prestigiosa sede lucchese, dicendosi emozionato all’idea di poter esporre in una location così importante.
La retrospettiva sui lavori di Luis Royo unisce tavole degli anni Novanta alla produzione più recente, presentando brani di illustrazione tratti da Malefic, III Millennium, Secrets, insieme a opere di suggestione orientale: la libertà espressiva dell’artista e del suo pennello da miniaturista, mescola con sapienza fantasy, sci-fi, visioni apocalittiche e pura tecnica pittorica.
Le grandi tele di Romulo Royo valicano il confine tra illustrazione e fine art. Quando risponde alle domande sul genere in cui si identifica, Romulo afferma sorridendo: “è tutto, è arte. Non esistono etichette, non voglio incatenare le mie opere ad un genere specifico, illustrazione o pittura.” E in effetti è proprio ciò che emerge osservando le tele misto di olio e acrilico, in cui la pennellata fine che ritrae l’universo femminile si unisce ad un fondo scabro e materico: il trattamento deciso e veemente dei fondali si alleggerisce nei finissimi profili di donne evanescenti, che emergono come apparizioni di sogni d’oltreoceano, di ispirazione orientale e azteca.
I due maestri hanno infine presentato in anteprima il superbo lavoro a due mani che omaggia Goya, in una fusione tra epoche e stili in cui il carattere d’oscurità tipico di Goya viene reinterpretato, come occasione per riflettere sulla continuità generazionale che unisce i contemporanei al pittore “ribelle”, pioniere dell’arte moderna.
La mostra di Palazzo Ducale è un’opportunità per sondare nuovi orizzonti dell’arte, in cui non esistono confini di genere o di correnti artistiche. Un plauso doveroso anche al curatore Mauro Bruni, docente di Storia del Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics, il cui allestimento ha saputo esaltare il nesso tra le città futuristiche presenti nelle opere dei Royos allo spazio architettonico di Palazzo Ducale.