Si è tenuto a Villa Gioiosa, vicino al padiglione Games, un talk tra Roberto Recchioni, esperto di GDR e già curatore di Dylan Dog, e Andrea Lucca, autore di Journey to Ragnarok e figura di riferimento per il gioco di ruolo in Italia.
Durante l'evento, i cui biglietti erano terminati già a settembre dopo solo due settimane dall'annuncio, i due guru del gioco di ruolo hanno approfondito lo stretto legame tra lo storytelling, cioè l'effettiva scrittura di storie, e il roleplaying, inteso come la realizzazione di una storia condivisa tra i vari giocatori di un GDR.
Tra i tanti temi trattati, una grande attenzione è stata data proprio alla sottile - ma immensa - differenza tra lo scrivere una storia in quanto tale, decidendo quindi unilateralmente tutte le varie tappe narrative, ed invece il viverla piano piano seguendo le azioni e le decisioni dei personaggi.
Quest'ultima prospettiva, infatti, è quella tipica del gioco di ruolo, dove a decidere cosa fanno e dove vanno i vari personaggi non è il narratore, ma bensì i giocatori stessi che stanno dietro ai personaggi della storia. In questo modo, tutta la narrativa viene costruita al momento ed "improvvisata", sostituendo il rigore di una scaletta con la vivacità di tante immaginazioni riunite per un unico intento.
Roberto Recchioni, in uscita a breve con il suo 'Campfire' - gdr vecchio stile di cui si sa ancora ben poco - ha quindi esaminato le varie caratteristiche che compongono un gioco di ruolo, soffermandosi soprattutto sull'importanza e le differenza tra i vari stili narrativi. Con la moltitudine dei giochi di ruolo in uscita al momento, infatti, diventa sempre più importante per gli autori in erba riuscire a tracciare una linea netta per quanto riguarda ambientazione e meccaniche, avendo chiaro in mente cosa si vuole fare.
Un chiaro intento narrativo infatti, permette ai giocatori di essere fin da subito "sulla stessa barca" senza che però questo comporti un unico approccio al gioco, che come si sa cambia da scena a scena e da giocatore a giocatore. Importante evidenziare, inoltre, quanto sia fondamentale per un narratore che si approccia al gioco di ruolo per la prima volta ascoltare direttamente gli input e gli stimoli provenienti dal tavolo e dai giocatori, unici veri giudici del suo operato.
Nel susseguirsi di tematiche affrontate, battute ed interventi del pubblico, le due celebrità del gdr nostrano hanno sviscerato alcuni degli errori più tipici, come l'ispirarsi esageratamente alle campagne trovate sul web e realizzate da attori professionisti, qualche prezioso parere personale e soprattutto tantissime riflessioni su cosa sia il gioco di ruolo.
Con una sala ricolma ed un'incredibile fila fuori dalla porta che bloccava il piccolo marciapiede, si è svolto e concluso il talk, nonostante le tantissime domande rimaste senza risposta per colpa del tempo.
Evidentemente la fame di gioco di ruolo non fa che crescere, insieme ai numeri del suo mercato, e questo si dimostra in un attenzione che non possiamo che sperare continui ad aumentare anche e soprattutto al Lucca Comics&Games.