E' un "no" secco e deciso a nuovi rincari delle tariffe del suolo pubblico da parte del Comune di Lucca, quello che arriva da Confcommercio e dai suoi sindacati Fipe baristi e Fipe ristoratori.
Una presa di posizione unitaria, quella dell'associazione e dei suoi organismi, che arriva a seguito dell'articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano "Il Tirreno".
"In queste ultime settimane – si legge in una nota congiunta di Confcommercio e Fipe – si sono svolte alcune riunioni con l'amministrazione comunale, da noi richieste per affrontare il tema dell'aumento delle sanzioni per l'utilizzo inappropriato del suolo pubblico. Incontri durante i quali l'amministrazione ha informato su quelle che erano le proprie intenzioni in materia. Incontri dunque informativi, bene specificare, e non concertativi". "Nel corso di uno di questi incontri – prosegue la nota – l'assessore Paola Granucci ha delineato la volontà di un aumento delle tariffe del suolo pubblico. Una questione che al momento, è stata affrontata solo a voce almeno con noi, visto che non ci è stato presentato alcun documento scritto che quantifichi queste nuove eventuali tariffe". "In attesa di comunicazioni formali e scritte – insistono Confcommercio e Fipe – sottolineiamo con grande forza la nostra netta contrarietà ad ogni ipotesi di aumento delle tariffe del suolo pubblico. Giova ricordare come circa 6 anni fa, correva la fine del 2017, l'allora amministrazione Tambellini deliberò aumenti della tariffa stessa con percentuali che, a seconda della zona, oscillavano fra il 100 e il 140 per cento rispetto alle precedenti. Non solo, dunque, le attività che utilizzano il suolo pubblico hanno dovuto fare i conti in tempi recenti con un aumento spropositato delle tariffe, ma ricordiamo anche bene come, giustamente, l'opposizione dell'epoca e attuale maggioranza si fosse espressa in modo contrario rispetto a quella decisione dell'amministrazione Tambellini". "Tornando all'attualità – proseguono Confcommercio e Fipe -, ricordiamo come le tariffe dei rifiuti per le utenze non domestiche siano state riportate dall'attuale amministrazione ai livelli pre – covid. Certo, l'emergenza pandemica si è conclusa, ma ciò non toglie che si sia trattato di un salasso importante per le tasche degli imprenditori. Va da sé che un altro rincaro in materia di suolo pubblico rappresenterebbe un colpo gravissimo per le imprese del settore, già costrette a fare i conti con le ben note difficoltà legate a rincari energetici, inflazione e aumento delle materie prime". "Al Comune – termina la nota – chiediamo di aprire una concertazione vera e a 360 gradi con gli imprenditori e le associazioni di categoria sul tema dell'utilizzo del suolo pubblico. Un confronto costruttivo dove non si parli solo di sanzioni e aumenti delle tariffe ma, coinvolgendo anche la Soprintendenza, anche di temi come i dehors e gli arredi urbani in pianta stabile. Un'operazione che la nostra associazione chiede da tempo di affrontare e che consentirebbe finalmente agli imprenditori di poter usufruire per tutto l'anno del suolo pubblico".