Arriva anche a Lucca nella giornata di domani (28 aprile) la prima "Giornata della ristorazione" dedicata alla cultura della ospitalità italiana e promossa a livello nazionale dal sistema Fipe. In particolare nella nostra provincia i ristoratori del sindacato Fipe Confcommercio Lucca hanno scelto di dedicarsi al tema "L'arte del convivio, il vivere assieme", sviluppando a Palazzo Pretorio una giornata ricca di eventi ed incontri per discutere di cibo, cultura e tradizione.
Il calendario delle iniziative è stato condiviso questa mattina a Palazzo Sani, sede di Confcommercio Lucca, alla presenza della vicepresidente di Fipe ristoratori Lucca Simona Del Ry, i ristoratori Samuele Cosentino, Stefano De Raniere e Giuliano Pacini, il funzionario di Confcommercio Lucca e Massa Carrara Nicola D'Olivo e il conduttore Claudio Sottili.
"È con grande piacere che annunciamo la prima "Giornata della ristorazione" in programma per domani, data anche la grandissima partecipazione che ci hanno mostrato i ristoratori lucchesi, tanto nel centro quanto nella provincia - ha spiegato Nicola D'Olivo di Confcommercio -. Dopo i durissimi anni del covid, non può che essere un enorme piacere per noi di Confcommercio vedere l'intero settore rialzarsi con tutta questa voglia di creare nuovi eventi e di darsi da fare."
"Domani sarà un'occasione molto importante - ha continuato - non solo per quanto riguarda la ristorazione ma anche per riscoprire le vere storie delle tantissime città italiane. Anche per questo abbiamo scelto di organizzare la giornata di venerdì, in un giorno in cui di solito i ristoranti sono già pieni, per mostrare quanto il nostro obbiettivo non fosse solo aumentare il flusso di persone, ma portare a loro qualcosa di nuovo. Invitiamo quindi tutti a farci visita a Palazzo Pretorio, ricordando che l'evento sarà gratuito ed aperto a tutti."
La proposta di una "Giornata della ristorazione", che domani vedrà la sua prima edizione su scala nazionale, ha immediatamente convinto tantissimi ristoratori, soprattutto in Toscana. Sono oltre 5000 infatti i ristoranti che parteciperanno all'evento, attraverso cambiamenti al proprio menù e al proprio servizio per rispecchiare la tradizione e la storia della loro città d'origine. A fare da cavallo trainante per l'iniziativa è stata proprio la Toscana, con ben 1000 ristoratori che hanno partecipato di cui ben 90 in provincia di Lucca e 20 tra Massa e Carrara.
L'ingrediente principe di questa prima edizione è il pane, elemento fondamentale e troppo spesso dato per scontato, che storicamente ha sempre rappresentato uno dei punti di riferimento dell'alimentazione italiana ed europea. Anche negli ultimi tempi, inoltre, il pane è stato riscoperto da tantissime imprese e ristoranti come prodotto di punta, data la volontà di andare incontro alle necessità e alle intolleranze dei clienti e facendo così sorgere tanti nuovi forni e rilanciando allo stesso modo numerosi negozi storici.
L'evento targato Fipe ristoratori avrà inizio alle 10 con un dibattito riguardante il tema "Dietro le quinte di un piatto" e dedicato allo studio delle materie prime, condotto da Claudio Sottili. Dopo i saluti di Simona Del Ry sarà il turno di Daniela Clerici dell'Accademia Italiana della Cucina, di Massimo Rovai di Slow Food condotta di Lucca, Compitese e Orti Lucchesi e di Paola Granucci, assessore alle attività produttiva insieme ai ristoratori Claudio Mollo e Stefano De Ranieri.
Alle 15, sarà organizzata una tavola rotonda per parlare di "Accoglienza, ospitalità e ritrovato senso di comunità" con i saluti iniziali di Sara Giovannini, direttrice Confcommercio Lucca e gli interventi successivi dei ristoratori Samuele Cosentino, Giuliano Pacini e Fabrizio Girasoli per chiudere con l'assessore Remo Santini e le esperte rispettivamente di enogastronomia e comunicazione Daniela Mugnai e Giulia Cristoni.
Alle 17:30 sarà il turno della presentazione del libro "Pane Buono", edito da Altra Economia. Alla presentazione sarà presente l'autore Luca Martinelli, originario di Pescia, insieme a Guido Favilla e Emanuele Bianucci, produttori locali di grani antichi e panificatori.
Foto Ciprian Gheorghita