Di solito prima di condannare una persona o trarre delle conclusioni bisognerebbe aspettare la conclusione dell'iter della magistratura, ma quando si tratta di Claudio Polonia, l'importante è scrivere e subito, così si fa propaganda a chi gode su queste vicende di basso profilo. Appena avrò il provvedimento del presidente del collegio del tribunale di Lucca, sarò io stesso ad inviarlo, in entrambi i casi ossia se dovesse darmi ragione o torto, alle testate giornalistiche anche perché queste vicende succedono solo a chi fa e chi lavora impegnandosi quotidianamente per portare avanti la propria impresa e le persone che ci lavorano. In conclusione, posso affermare con la più assoluta certezza e serenità che mi contraddistinguono, che non sarà certo un'indagine di questo livello oppure un articolo con la foto in prima pagina a ledere la mia serenità e voglia di fare sia in ambito professionale che calcistico, anzi tutt'altro per chi mi conosce da vicino sa bene che questi attacchi producono esattamente l'effetto contrario a quello sperato. Considerato che le indagini a mio avviso e secondo quello dei miei legali, sono state portate avanti senza l'acquisizione di tutta la documentazione da parte degli organi verificatori, sono fiducioso su quanto pronuncerà il collegio del tribunale. Claudio Polonia, imprenditore edile e presidente della società sportiva Real Academy, più volte alla ribalta per via della gestione dell'impianto sportivo di S. Cassiano a Vico, è finito nel mirino della Guardia di Finanza che, a seguito di una specifica indagine, avrebbe accertato a suo carico una evasione fiscale che ha condotto la procura del tribunale di Lucca alla emissione di un sequestro preventivo nei suoi confronti di beni per un valore di oltre 125 mila euro.
Polonia ha presentato ricorso motivandolo con tutta una serie di documenti e, adesso, è in attesa della decisione dei giudici: Sono sereno perché so di aver agito correttamente, ma è vero che il mio nome fa sempre notizia anche quando non c'entra niente con il calcio e le vicende che tutti, ormai, conoscono. Il sequestro lo contestiamo e vedremo, alla fine, chi avrà ragione.