Se prima poteva apparire solo una linea di governo guidata dalla paura ora è certo: il Coronavirus è lo strumento per continuare a conservare il potere da parte di un partito che ha un terzo dei voti che lo avevano portato al Governo e di un altro che le elezioni le aveva perse.
Le curve che tengono sottocchio non sono quelle del Covid-19, ma quelle delle intenzioni di voto degli italiani. Le prime non danno grosse preoccupazioni da mesi, se ne è parlato a sufficienza credo. Le seconde grazie al Covid-19 sono migliorate, ma non abbastanza da consentire di mollare la presa sugli italiani. Se ci strizzano ancora i testicoli per un altro paio di mesi, i salvatori della Patria arriveranno a riequilibrare l’elettorato e poi si vedrà.
Un velo pietoso sulla linea di condotta dei partiti all’opposizione in questo periodo; non ci si può aspettare molto da chi comunica i propri programmi via citofono.
E che dire degli esperti di governo, molto più numerosi ormai dei contagiati? Il loro lavoro mi è sembrato più orientato a curare la salute del datore di lavoro che non quella nostra, e sappiamo, non mi riferisco a loro, ciò che sono disposti a fare molti italiani per conservare una sedia.
Spero che prima o poi siano pubblicati gli studi scientifici delle 20/30 task-force che hanno supportato l’azione di governo in questi mesi così magari ci convinciamo di aver sbagliato. Ad oggi non si è vista una riga, nero su bianco, solo chiacchiere da conferenza stampa e alcuni grafici, oggettivamente, pure più brutti dei miei.
E non sono tutti stupidi, politici e tecnici, per l’amor del cielo non l’ho mai pensato, anzi. Antepongono solo gli interessi personali a quelli comuni, niente di più. Per alcuni più colti, il solo battezzare tali comportamenti con il termine realpolitik è sufficiente per giudicarne le azioni non condannabili. E questi si, sono cretini italiani fino al midollo.
Se non siete esausti come me dopo due mesi al gabbio, date uno sguardo ai due grafici nell’articolo e domandatevi se c’erano e ci sono i dati per mandare agli arresti domiciliari almeno 26 milioni di italiani, da innocenti e senza processo. Ho messo a confronto i dati della Lombardia solo con quelli delle 9 regioni non colpite, si non colpite.
L’Umbria, la più vicina alla Lombardia in relazione agli abitanti, con 1.368 contagiati su 882 mila abitanti ha una percentuale dello 0,15%, praticamente prossima alla soglia del 60 per cento preannunciata dal Prof. Ricciardi senza fare allarmismi. Se ai 1.368 si fossero aggiunti solo altri 526.000 malati c’avrebbe preso.
L’incidenza in queste 9 regioni dei positivi attuali, i malati oggi, è la metà o meno dei decessi in Lombardia. In altri termini è più difficile, e chiedo scusa, trovare un contagiato in queste Regioni che un decesso in Lombardia.
La Calabria ha un tasso di mortalità da Covid-19 (80 decessi su 1,9 milioni di calabresi pari a 0,4 decessi ogni 10.000 abitanti) 33 volte inferiore a quello della Lombardia, la Campania 22 volte, il Lazio 20 e la Puglia 13.
Ma si potevano aggiungere almeno altre 7 regioni nelle quali la situazione è assolutamente sotto controllo da mesi e non grazie al lockdown, ma per l’uso di mascherine, l’igiene e la distanza; ma le misure individuali avevano un difetto, da sole non erano idonee a strizzarci adeguatamente i genitali (vale metaforicamente anche per le donne).
Con la carcerazione comune si è sostituita la disomogeneità sanitaria ed economica per dare coesione al paese nell’indirizzare meglio il voto futuro.