Prosegue incessante l’attività di contrasto ai fenomeni illeciti economici e finanziari più gravi e insidiosi da parte dei militari del comando provinciale di Lucca in stretta sinergia con l'autorità giudiziaria, con l’esecuzione, a distanza di pochi giorni, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Lucca, di un altro decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, finalizzato alla confisca di beni per reati di frode fiscale.
La misura cautelare reale, in questa occasione, è stata applicata nei confronti di un lavoratore autonomo di 58 anni, agente di commercio residente a Capannori, titolare di una ditta individuale attiva nel settore tessile e delle pelli grezze, al termine di accurate investigazioni caratterizzate dall’integrazione delle funzioni di polizia economico-finanziaria con quelle di polizia giudiziaria, con l’obiettivo primario di perseguire l’aggressione dei patrimoni di coloro che si sono indebitamente arricchiti per il successivo ristoro dell’Erario.
Le attività, infatti, hanno avuto come origine un’attività tributaria (una verifica fiscale) svolta nei confronti di un’associazione sportiva calcistica del capannorese, al termine della quale venivano accertate l’illecita sovrafatturazione e l’inesistenza oggettiva di prestazioni pubblicitarie rese a favore di diversi clienti, tra cui l’impresa in argomento. Quest’ultima, a sua volta, al fine di ridurre la propria base imponibile da sottoporre a tassazione, si accertava aver effettivamente utilizzato in contabilità le fatture emesse dall’associazione sportiva.
Pertanto, il titolare della ditta veniva deferito alla locale A.G. per il reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” (art. 2 del D.lgs. 74/2000) e, contestualmente, veniva richiesto al Pubblico Ministero titolare del fascicolo processuale di valutare di avanzare richiesta, al G.I.P., di sequestro preventivo di beni per un valore pari all’ammontare del profitto del reato, quantificato in circa 100 mila euro, corrispondente all’IRPEF evasa e all’IVA indebitamente detratta.
Il G.I.P. di Lucca, ritenendo solidi gli elementi investigativi raccolti compendiati nella richiesta del P.M., ha quindi emesso il decreto con cui ha disposto l’apprensione di valori nella disponibilità del titolare della ditta, che, grazie ad accurati accertamenti patrimoniali, è stato eseguito, con tempestività, in questi giorni dai militari del Corpo, con l’acquisizione di somme bancarie presenti su 3 conti correnti e di una quota parte di un immobile.
L’operazione sviluppata dalla Guardia di Finanza testimonia l’impegno del Corpo nell’attività di contrasto all’evasione fiscale, volta a favorire le prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini (“pagare tutti per pagare di meno”).
Si precisa che la misura è stata applicata sulla scorta delle evidenze probatorie sinora acquisite, nell’ambito della fase delle indagini preliminari; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.