Onorare degnamente il Giorno del Ricordo (10 febbraio) istituito dal parlamento italiano con un'apposita legge il 30 marzo del 2004 per ricordare la tragedia delle vittime delle Foibe e l'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati in fuga dal regime di Tito nel secondo dopoguerra, e dare voce alle testimonianze di coloro che sono giunti a Lucca, città che, dal 1947 al 1956 ospitò circa 1200 esuli nella struttura del Real Collegio.
E' questo il principale significato del consiglio comunale e provinciale congiunto in programma sabato 8 febbraio, alle 10.00, promosso dalle due assemblee elettive di Comune e Provincia di Lucca - e convocato dal presidente della Provincia Luca Menesini e dal presidente del Consiglio comunale Francesco Battistini - che onoreranno il Giorno del Ricordo con la deposizione di una corona di fiori sotto la targa commemorativa in piazza del Collegio.
Il programma della mattinata prevede, dopo la deposizione della corona di alloro accompagnata dalle note degli studenti del Liceo musicale Passaglia, i saluti introduttivi del presidente Menesini e del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.
Il prof. Pietro Finelli dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea e direttore della Domus Mazziniana, interverrà sul tema e sul significato del Giorno del Ricordo. Successivamente è in programma il contributo di Aligi Soldati (nativo di Pola e arrivato a Lucca nel 1947 con la prima ondata di esuli) membro del comitato provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Poi sarà dato spazio agli interventi dei consiglieri provinciali e comunali.
Dal punto di vista storico si rammenta che dopo la firma del trattato di pace di Parigi, nel 1947, alcune centinaia di migliaia di istriani scelsero con dolore di abbandonare la loro terra e le loro case e di rifugiarsi in Italia perdendo affetti e beni. Numerose di queste famiglie arrivarono a Lucca e molte di loro sono entrate definitivamente a far parte della comunità locale. Con l'istituzione del Giorno del Ricordo, nel 2004, il nostro Paese si è impegnato a far conoscere i conflitti, le tragedie egli eccidi, nonché l'esodo conseguente alla vicenda del confine orientale e a ricordare i fatti legati a questa pagina troppo a lungo ignorata.
La commemorazione del Giorno del Ricordo si pone in maniera continuativa all'interno della programmazione realizzata per la Giornata della Memoria.