Con delibera n. 13 del 4 febbraio 2020 la Giunta comunale di Pescia, all’unanimità, ha espresso la propria posizione politica ed amministrativa sulla nuova tecnologia 5G, bloccandone di fatto qualunque applicazione anche in via sperimentale sino a quando “sarà redatto un piano di telefonia mobile che tenga conto di tutte le risultanze sull’elettromagnetismo e sull’elettrosensibilità”. Questo quanto dichiarato dal Sindaco di Pescia Oreste Giurlani in una nota dove manifesta, anche in qualità di massima autorità sanitaria comunale, i dubbi e le preoccupazioni su questa nuova tecnologia alla luce dei recenti studi indipendenti che lasciano intuire un anche solo potenziale pericolo dovuto al forte aumento di elettromagnetismo che il 5G comporta. In via precauzionale e in applicazione dei principi normativi nazionali ed europei ed a tutela della salute dei suoi concittadini, il Sindaco Giurlani e tutta la Giunta comunale di Pescia hanno voluto prendere una posizione forte ed esplicita sul tema, facendo propri i dubbi manifestati dai cittadini sulla salute delle persone.
Un atteggiamento diametralmente opposto a quello assunto invece dal Sindaco di Lucca, che ha aderito in sordina al progetto europeo 5GCity acconsentendo di fatto alla sperimentazione della tecnologia 5G sul territorio comunale, rendendo i cittadini delle cavie umane inconsapevoli. Il 5G è già infatti è attivo - come confermato da uno dei principali operatori di telefonia mobile - su fibra ottica nel centro storico di lucchese e presto lo sarà anche in altre zone. Sono inoltre state installate due small cells sulle Mura urbane, in luoghi non indicati.
Il Sindaco Tambellini inoltre non ha mai sinora risposto alla lettera inviatagli da più di 100 cittadini, con cui gli venivano richiesti chiarimenti proprio sul progetto europeo di sperimentazione della tecnologia 5G a cui ha aderito. Nella lettera sinora ignorata è stato chiesto all’amministrazione su quali studi scientifici fosse stato fatto affidamento nel compiere tale scelta, in aperta violazione del principio di precauzione sancito dall’Unione Europea e in possibile violazione anche dell’articolo 32 della Costituzione italiana, che tutela il diritto alla salute dei cittadini, posto che spetta al Sindaco - come ricordato anche nelle premesse della delibera della Giunta comunale di Pescia - la responsabilità penale, civile e amministrativa, di accertarsi nelle competenti sedi, per le conseguenze di ordine sanitario, che dovessero manifestarsi a breve, medio e lungo termine nella popolazione residente nel territorio comunale.
Tale legittima richiesta di informazioni e di chiarimenti, avanzata da un nutrito gruppo di cittadini che si sta ampliando sempre di più, è stata ignorata non soltanto dal Sindaco Tambellini ma anche dal Presidente della Provincia di Lucca e Sindaco di Capannori Luca Menesini a cui pure la suddetta lettera era indirizzata.
Inquieta che in due comuni limitrofi, che distano a malapena 20 km, l’atteggiamento di chi amministra le città sia tanto diverso: volto alla salvaguardia anche in via preventiva della salute dei propri cittadini quello adottato dal Sindaco di Pescia a da tutta la Giunta che ha deliberato all’unanimità contro la sperimentazione del 5G. Spregiudicato e sprezzante il modo di fare di chi amministra la nostra città, che ha adottato e sta adottando un comportamento potenzialmente lesivo della salute dei cittadini, rifiutando qualsiasi spiegazione in merito.
E chissà che presto qualcuno non decida di rivolgersi alla magistratura affinché accerti se allo stato attuale si possa dire effettivamente lesionato il diritto alla salute dei cittadini lucchesi.