Ore 11.33 di oggi, 6 agosto 2020 dell'era post lockdown. Squilla il nostro cellulare e, all'altro capo del telefono, una voce dallo spiccato accento pietrasantino ci chiede se siamo Aldo Grandi. Come al solito, rispondiamo con un 'dipende' che non dice nulla, ma, allo stesso tempo, dice tutto. Il signore si qualifica per Alfredo Benedetti e, allora, noi lo anticipiamo rivelandone l'identità, ossia presidente della Fondazione Versiliana. "Adesso è lei Aldo Grandi?" domanda e noi non possiamo fare altro che confermare.
E' a questo punto che cominciamo a strabuzzare gli occhi pardon, le orecchie, sentendo il discorso di quest'uomo nato a Pietrasanta nel 1946 il quale, evidentemente, saprà e sarà anche bravo a gestire un ente come la Versiliana, ma quanto a sapersi proporre non è proprio il massimo, almeno in questa circostanza.
Il suo esordio, infatti, non è stato dei migliori: "Io non ho alcuna intenzione di replicare a cosa ha detto quel signore, ma lei non può permettersi di fare quella domanda. Lei non conosce l'etica professionale".
Benedetti, evidentemente, fa riferimento all'interSvista che abbiamo fatto a Massimiliano Simoni, ex direttore artistico della Versiliana per 14 edizioni e, attualmente, candidato alle elezioni regionali per Fratelli d'Italia. Chi ci conosce sa che le nostre interviste non sono mai preparate né programmate. Nascono nella spontaneità e si materializzano nel vis à vis: noi domandiamo ciò che vogliamo l'interlocutore risponde come gli pare.
La 'domanda' che abbiamo rivolto a Simoni è stata la seguente: Quest'anno la Versiliana non è il massimo. Benedetti ci contesta il fatto che non sarebbe eticamente professionale manifestare una considerazione che, casomai, spetterebbe fare all'intervistato e non all'intervistatore.
Faccio appello alla sua etica... e qui non si capisce bene in che senso dal momento che il presidente della Versiliana non ha alcuna intenzione di replicare a Simoni.
Noi, a questo punto, abbiamo già smarrito il nostro proverbiale aplomb e rispondiamo a Benedetti chiedendogli se si rende conto di quello che ha appena detto e fatto. Ha, cioè, telefonato a un giornalista dicendogli che non si deve permettere di fare una domanda perché non conosce l'etica.
Ma che dice quest'uomo?, e, soprattutto, chi fuor li maggior... sui per venire a farci la predica dopo 30 anni e passa di onesta professione sulle (s)palle?
Caro Benedetti, lei dovrebbe imparare a saper trattare con i giornalisti, almeno con quelli che mal sopportano ogni tipo di imposizione e ogni genere di intromissione se non dettate dall'autorevolezza e dall'intelligenza. Noi non abbiamo compreso cosa c'entri l'etica con la domanda che abbiamo fatto e, soprattutto, non ci risulta che lei sia, come noi siamo, giornalisti che hanno avuto più volte modo di difendersi da accuse e critiche senza senso.
Lei dice che noi avremmo dovuto far dire quello che abbiamo detto noi, a Simoni. Ma Simoni non ha bisogno di essere imboccato e, quanto ad esperienza, ci perdoni, ma la surclassa. Alla fondazione Versiliana noi conosciamo solo un caro amico con la A maiuscola, persona di cultura, seria e degna, Francesco Pellati, ottimo amministratore che si guarderebbe bene dall'alzare la cornetta per fare le osservazioni che lei ha fatto.
Noi immaginiamo che lei avrà, sicuramente, altre cose da fare che perdere tempo a contestare una intervista anche perché, ci viene spontaneo, l'intervista gliela chiediamo noi a lei, ma dubitiamo che abbia la capacità di affrontarne una come quelle che noi mettiamo in piedi, senza domande consegnate in precedenza né alcun tipo di promemoria o scaletta. Se lei ha così tanta etica con sé, prego si accomodi, vediamo come sa usarla e come sa rispondere alle domande che le faremo.
Quanto al resto, apprezzi la nostra educazione nei suoi confronti. Noi non ci permettiamo di bussare a casa sua, alla fondazione, venendo a impartirle lezioni di gestione contabile o altro né, tantomeno, pretendiamo che organizzi la manifestazione tenendo conto di tizio o di caio. Lei invita chi vuole e fa il bello e il cattivo tempo, ma, allo stesso tempo, non deve permettersi di ficcare il naso in casa d'altri, perché altrimenti non gliele mandiamo a dire.
Lei, ci perdoni, ma con quale coraggio si permette di venire a parlarci di etica senza nemmeno conoscerci di persona? Ma chi è lei? Da dove viene? Quali sono i suoi trascorsi per spingerla a criticare un professionista? Pensa davvero che solo perché qualcuno l'ha messa lì, ma lei, poi, non è di Forza Italia?, può permettersi di trattare le persone a pesci in faccia?
Dia retta, la prossima volta eviti di fare queste figure barbine e si faccia insegnare dall'amico Pellati come si tratta con le persone, in particolare con certe persone. Vede, qui alle Gazzette i politici, i politicanti, i direttori, i presidenti, contano quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni. Ossia, niente. A meno che non abbiano una straordinaria intelligenza che non deriva solo dalla cultura, ma dal saper stare al mondo.