Va avanti senza sosta la telenovela che vede protagonista, da un lato, l'assessore allo sport Fabio Barsanti e, dall'altro, la Real Academy di Claudio Polonia. La fiction, tuttavia, si è arricchita, da alcuni giorni, di altri attori non protagonisti, ma altrettanto significativi: si tratta delle società calcistiche lucchesi, in particolare e, almeno per adesso, di quelle che possiedono una scuola calcio. Tramite Pec, posta elettronica cerificata, il comune ha messo al corrente i dirigenti che da ora in avanti non sarà possibile utilizzare le tribune riservate agli spettatori in attesa che vengano controllate e messe eventualmente in sicurezza come tutti gli impianti da ora in poi.
Pare che Claudio Polonia, legale rappresentante di Real Academy, appresa la notizia, non sia rimasto spiacevolmente sorpreso all'insegna del motto 'mal comune mezzo gaudio'. Anzi, la sua tribuna, perfetta e a norma, continua regolarmente a funzionare senza intoppi e non ha ricevuto alcuna mail di inibizione da parte del comune di Lucca. Infatti, il dissequestro dei campi di padel con annessi, ha lasciato l'impianto gestibile e fruibile.
A quanto pare, però, non sono rimasti altrettanto piacevolmente sorpresi i responsabili delle altre società calcistiche dotate di scuola calcio i quali si sono visti, da un giorno all'altro, inibire l'accesso di genitori e spettatori alle tribune dei propri campi sportivi. Qualcuno ha anche storto il naso domandandosi, adesso, come si farà visto che, per mettere tutto in ordine, chissà quanto tempo ci vorrà. Con i genitori che, in un numero massimo di 99 - ma chi li conterà?, e, nel caso, chi deciderà quali sanzioni applicare se raggiungeranno i 100 invece? - potranno assistere a allenamenti e partite sì, ma non seduti in maniera più o meno comoda bensì in piedi punto e basta.
Lo sceriffo Barsanti si è messo, giustamente, in testa di rimettere le cose al loro posto, posto che, in realtà, non c'è mai stato per colpa di chi, impossibile stabilirlo. Comunque sia Barsanti vuole la perfezione e farà in modo che tutto accada velocemente nonostante anche lui si renda perfettamente conto che, Claudio Polonia a parte, di soldi per investire negli impianti le società calcistiche non ne hanno. Si guarda, allora, ai fondi europei - ma all'estrema destra e non solo non erano contrari ai soldi prestati dall'Unione Europea? - ma chissà quando arriveranno e quando si potranno spendere e chi poi si aggiudicherà il compito di ricominciare.
Vedremo come andrà a a finire, ma, sinceramente, quando si vuole fare piazza pulita bisognerebbe, innanzitutto, sapere già dove si va a parare, E qui, di questo passo, a parare non andranno nemmeno i portieri.