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Scritto da daniela nardi
Cronaca
17 Maggio 2024

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La Sala delle Conferenze dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti in Palazzo Pretorio, da oggi è intitolata al professor Raffaello Nardi.

Questo l’omaggio che il consiglio di presidenza dell’Accademia, con tutti i soci, ha voluto rendere a Nardi come riconoscimento per la dedizione e per l’operato posti nello svolgimento del suo ruolo di presidente che ha ricoperto per molti anni, ricoprendo tale carica mai a titolo onorario ma sempre in modo operativo.

Presenti il Sindaco Mario Pardini, Marcello Pera, socio dell’Accademia già presidente del Senato della Repubblica, Luigi Carmignani, già Professore Ordinario di Geologia applicata presso l’Università di Siena, Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e Sandro Bennucci, presidente dell’Assostampa Toscana. Marco Paoli, attuale presidente dell’Accademia, ha moderato l’evento.

La neo “sala Nardi” dell’Accademia era gremita. Nutrita partecipazione anche di molti cittadini, molti dei quali ex colleghi ed amici, che si sono voluti stringere alla famiglia tutta del professore: la moglie Laura, i figli Stefano, Ilaria e Silvia, i generi, i nipoti, i cugini, il fratello Enrico con la famiglia, che commossi hanno accolto con gioia questo magnifico tributo.

Toccante l’intervento del presidente Pera, socio dell’Accademia, che ha ricordato Nardi con sincero affetto condividendo coi presenti numerosi aneddoti personali, tratteggiandone un ritratto veritiero. Ha infatti rammentato l’ironia personale del professore, il suo senso della vita strettamente legato al suo senso del dovere, la sua caparbietà, il suo coraggio nel fare quello che è riuscito a fare in quegli anni difficili a Firenze, con l’Autorità di Bacino dell’Arno prima e con il Bacino pilota del Serchio dopo. Pera ha rimarcato la rettitudine del professor Nardi, il suo essere anticonformista, definendolo un uomo di alta moralità, incorruttibile che non amava né il potere né il denaro. Pera ha raccontato al pubblico presente anche l’amore che Nardi aveva nel curare il suo giardino e il suo podere, nel fare l’olio e il vino, che riteneva i migliori di Lucca. Pera ha insomma dipinto l’uomo di scienza e la persona di spirito che era Nardi, ricordando con affetto le numerose battute che erano soliti scambiarsi.

Bella testimonianza di vita, quella di Raffaello Nardi, in cui c’era una Lucca che ha attraversato la storia, che ci ha resi tutti quanti più ricchi e più nobili, uno che ne ha fatte tante ma che non l’ha mai fatta “brodosa”, ha concluso Pera, citando una delle esortazioni preferite di Nardi con cui egli era solito invitare bonariamente i suoi interlocutori alla sintesi.

Il ricordo del professor Carmignani ha rivelato aneddoti legati alla professione di geologo di Nardi ed alla sua brillante carriera di docente, sono state menzionate le sue più di 100 pubblicazioni scientifiche e le carte geologiche redatte da Nardi che sono in uso ancora oggi. Carmignani ha raccontato anche un curioso episodio condiviso col professor Nardi al Ministero dei lavori pubblici nell’ultimo giorno del ministero di Nesi nel 2001, a testimonianza del coraggio e della passione che muovevano il professore nel suo lavoro.

La dottoressa Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, ha ricordato con affetto ed umiltà Nardi ammettendo di portare uno zaino pesante, colmo dell’eredità lasciata dal professore, peso che tuttavia è per lei un onere ed un onore portare e ha riconosciuto che una delle caratteristiche che rendevano unico Nardi era il suo pragmatismo nonostante fosse anche un professore, caratteristiche che raramente si sposano in una stessa persona.

Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa toscana, ha raccontato con affetto molti episodi professionali e personali che lo legavano a Nardi, tra i quali l’aver coniato insieme il termine “bomba d’acqua” per indicare una quantità di pioggia eccessiva ed inusuale caduta in poco tempo, o aneddoti riferiti alla diga del Bilancino evidenziando il fatto che l’ultimo articolo scritto da Bennucci l’ultimo giorno prima della pensione era relativo proprio al professor Nardi.

L’attuale presidente dell’Accademia, Marco Paoli, ha portato alla sala i saluti dell’onorevole Andrea Marcucci che ha ricordato il grande impulso dato da Nardi alla lucchesia. Anche il presidente dell’Accademia internazionale Medicea di Firenze Luigi Del Frate ha inviato tramite Paoli la sua personale testimonianza di stima e affetto.

Paoli ha poi descritto quanto ha fatto Nardi per l’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Lucca, sottolineando le 50 pubblicazioni effettuate sotto la sua presidenza con oltre 98 tra conferenze e convegni e ha spiegato come Nardi, in base ad un articolo della legge finanziaria del 2008, riuscì a farsi concedere in comodato dal Demanio gli attuali spazi di Palazzo Pretorio di cui poi ha curato personalmente il restauro e dei quali era orgogliosissimo. Paoli ha poi citato il grande lavoro di recupero artistico e del monetiere dell’Accademia svolto da Nardi, facendo tornare in sede ben 82 medaglie e 506 monete antichissime coniate dalla Zecca di Lucca.

Sono quindi seguiti gli interventi della dottoressa Rondinella, direttrice del Club Unesco di Lucca di cui Nardi è stato presidente per 8 anni, durante i quali ha realizzato oltre 240 eventi, facendo sì che Lucca venisse nominata “città dell’apprendimento” tra 4 città candidate.

Ha poi preso la parola la dottoressa Pini, funzionario dell’Autorità di Bacino, che ha voluto condividere con la platea un ricordo del professor Nardi dal punto di vista dei suoi collaboratori che hanno sempre ammirato la persona umana oltre che lo stimato professionista.

Anche la sua segretaria personale la signora Manfredini ha fatto una sintesi dei tantissimi anni vissuti a fianco del professore ricordando tutte le difficoltà iniziali dell’attività dell’Autorità di Bacino e molti altri episodi relativi ad un’intera vita professionale condivisa con Nardi.

Ha concluso la commemorazione la figlia minore di Nardi, Silvia, che ha ricordato, anche con il supporto di alcune diapositive, il padre per le sue passioni personali, per la casa, le vigne, i terreni, per l’arte e per il bello, per la sua capacità di ingegnarsi sin da giovane da quando portava avanti un giornalismo d’inchiesta scrivendo per l’Avanti o quando correva in bicicletta.

Il professor Nardi, la cui presenza, il cui sorriso sornione, la sua andatura lenta, ancora si sentono all’Accademia e negli uffici dell’Autorità di Bacino, sicuramente sarà felicissimo che la sala più bella di palazzo pretorio gli sia stata dedicata.

Quello che è uscito fuori da questa toccante commemorazione, come condiviso anche dal Sindaco, è stata una partecipazione sentita, sincera da parte di tutti i relatori e dei tanti presenti, una partecipazione che ha fatto sì che emergesse la vera essenza del professor Nardi sia dal punto di vista della brillantezza professionale che nel tratto umano e personale.

L’opinione del Sindaco non può che essere condivisa da chi scrive, per cui il professor Nardi era semplicemente l’adorato “zio Raffaello”.

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