Ha visto il mondo cambiare. Ha assistito ad ogni mutamento dell'ultimo secolo. Ha vissuto la guerra, i valori solidi, le lettere d'amore e il tempo in cui ci si pensava così forte da riuscirsi a sentire con il cuore. È ancora in piedi, vigile e attentissimo ai dettagli.
Pensate un po' è ancora in possesso della sua patente di guida. Si tratta di Raffaello Cei e oggi spegne cento candeline. Vive a Lucca aiutato dai suoi "meravigliosi figli" e guardando al passato sorride come ha dire "Ho vinto io".
Ricorda la guerra, gli anni passati al fronte e in prigionia: "Era il 1942 e nella mia mente è ben nitido l'attimo in cui in Egitto hanno accerchiato me e i miei compagni - racconta Raffaello - Morivamo di fame e di sete, mancava ogni tipo di rifornimento. Sono stati davvero tempi difficili".
Poi, il trasferimento in Sudafrica, in un campo di concentramento: "Ci sono persone a cui è andata davvero peggio, nell'insieme sono stato fortunato. Vivevo come se fossi libero, anche se non lo ero - prosegue facendoci entrare nel suo mondo - Lavoravo nei campi, faticavo molto, ma sono ancora qui. Questa è una fortuna".
Tra una pausa e l'altra Raffaello ci apre la porta, facendoci sbirciare in una realtà che possiamo solo immaginare. Il temperamento di chi ha visto e toccato con mano la morte, la fame, la sete e che nonostante tutto riesce a reputarsi fortunato e vedere il lato positivo della medaglia.
Un uomo che, possiamo tranquillamente dire, ha una marcia in più. Un unico grande amore, quello di sua moglie. Sono stati fianco a fianco per 71 anni, lei e lui. Cresciuti nell'epoca in cui le soluzioni ai problemi si affrontavano all'unisono, mano nella mano, ed è così che hanno affrontato la vita.
Orgoglioso dei suoi traguardi, nell'arco della sua esistenza ha svolto tantissimi lavori. Ha scritto un libro sulla sua esperienza in guerra, gestito fino a qualche anno fa l'amministrazione di suo figlio, lavorato come caporale durante il secondo conflitto mondiale.
"Ci metterei troppo a raccontarti la mia vita - ride - Ciò che posso dirti è che sono ancora in piedi. Alcune cose le ho scritte in un libro, lo trovi su Amazon". Sorridiamo. Non possiamo che descriverlo come un uomo al passo coi tempi, informatissimo sotto ogni aspetto e un'anima che difficilmente s'incontra al giorno d'oggi. Non ci resta che spegnere le candeline insieme a lui, con l'augurio che ognuno di noi possa trovare un po' di Raffaello dentro di sé.
Auguri a Raffaello da tutta la redazione della Gazzetta di Lucca.