Era prevedibile. Del resto fa parte del loro lavoro. Appena hanno letto quello che Confcommercio aveva anche solo velatamente ipotizzato, ossia la possibilità di aprire le serrande come protesta il prossimo 4 maggio, sia la questura sia la prefettura si sono messi in moto questa mattina per procedere al loro consueto lavoro di... pompieraggio. Convocati di persona e al telefono i vertici di Confcommercio, è stato fatto intendere che le loro esigenze sono state già trasmesse a Roma affinché il ministro, così come sta accadendo in tutta Italia, venga informato delle difficoltà oggettive in cui si trovano alcune categorie.
Diciamo che, come sempre accade, si usa la carota per far capire che esiste anche il bastone. Appare evidente, infatti, che qualora i commercianti lucchesi decidessero di alzare le saracinesche come hanno fatto, ad esempio, i colleghi di Courmayeur, eserciterebbero sì un proprio diritto, ma, allo stesso tempo, violerebbero una norma precisa del decreto emesso a seguito dell'emergenza Covid-19. La polizia e le forze dell'ordine, quindi, dovrebbero ordinare di abbassarle e, in caso di rifiuto, provvedere personalmente e direttamente oltre a denunciare i negozianti per resistenza a pubblico ufficiale e violazione delle disposizioni in materia di contenimento del virus.
Per carità, conseguenze ridotte al minimo e probabile se non sicura assoluzione, ma, intanto, spese per avvocati e lungaggini burocratiche. Il tutto, alla fine, per prenderlo, comunque, sotto la coda.
E' anche vero, però, che se oltre ai commercianti lucchesi decidessero di mobilitarsi anche i commercianti toscani, allora le cose cambierebbero poiché se tutti violano una norma automaticamente nessuno la viola. Può sembrare una assurdità, ma così non è e siamo certi che i tutori dell'ordine, a cui non manca il buonsenso soprattutto a queste latitudini e in questo contesto, agirebbero con particolare attenzione a non esacerbare gli animi già fin troppo surriscaldati dalle oggettive difficoltà economiche ed esasperati dall'imbecillità di chi sta al Governo.
Si tratta, quindi, di aspettare che cosa deciderà Confcommercio a livello regionale ed è chiaro che Confesercenti, di sinistra e legata inevitabilmente al Pd attuale forza di Governo, si limiterà, presumibilmente, a protestare con qualche comunicato stampa, ma niente di più.