Nella consueta conferenza stampa di fine anno organizzata e condotta dall’ottimo direttore Sanitario dott. Serafino Viviani è emerso un dato eccezionale: l’incremento di presenze medio dell’anno pari al 45 per cento. E tutto questo era stato annunciato molti mesi fa, visto anche il trend dell’anno precedente in crescita. Stiamo parlando del gioiello termale di Bagni di Lucca e della sua, è proprio il caso di scriverlo, gemma preziosa incastonata, attualmente attiva e in piena crescita, lo storico impianto termale Bagno Bernabò.
E’ un gioiello termale Bagni di Lucca per il territorio, per la provincia e possiamo affermare senza ombra di dubbio, il più importante qualitativamente in Toscana. Gioiello che deve essere valorizzato e riportato agli antichi splendori. I dati inconfutabili di presenza allo storico, seppur piccolo stabilimento termale, fanno indiscutibilmente riflettere fino a chiederci se non sia arrivato veramente il momento di fare leva su una risorsa conosciuta da secoli, lo possiamo veramente dire: le acque termali di Bagni di Lucca. Come ogni anno e con tanta soddisfazione Il dott. Serafino Viviani, dopo i saluti di rito al folto pubblico presente alla conferenza stampa, ha sciolinato dati impressionanti ovvero incrementi di presenze che vanno dal 30% per arrivare a numeri del 63 % nei vari trattamenti.
Dati, per certi versi annunciati, che vanno a sottolineare, qualora ce ne fosse bisogno, il grande interesse che ha suscitato la nuova gestione termale. Quasi 22.000 presenze ad oggi nel totale contro le 15.000 del 2023 delle quali: 9.842 bagni, 1.686 grotte, 4.077 massaggi, 5.889 fanghi e 470 Kneipp doccia filiforme. Tutte specialità che spesso si vanno a ricercare altrove e che sono invece patrimonio del nostro territorio, come ha voluto sottolineare nuovamente il dott. Serafino Viviani.
Ma nulla viene per caso. Il trend positivo, come hanno voluto da subito mettere in risalto il primo cittadino di Bagni di Lucca ed il consigliere comunale, è frutto anche della grande professionalità della nuova gestione da parte dei signori Ferrari. Numeri alla mano che sono destinati ulteriormente a crescere e che debbono portare a una riflessione: la riapertura di tutti gli stabilimenti termali per dare una nuova vita alla cittadina storica di Bagni di Lucca. Dati importanti di presenze dicevamo al Bagno Bernabò, riaperto dopo anni di chiusura. Gestione iniziata da poco più di due anni, ma che ha dato subito i suoi frutti grazie anche all’esperienza termale maturata dai nuovi gestori in Emilia Romagna.
Un’ampia scelta di trattamenti indirizzata alla bellezza ed al benessere psicofisico ma anche alla medicina terapeutica. Massaggi preferibilmente preceduti da un rilassante e tonificante bagno caldo rappresentano una gradevole opportunità sia per una pausa distensiva della giornata o su un percorso più ampio di vari giorni.
Ma non solo, il Bagno Bernabò è convenzionato e ha preso di diritto il posto nella medicina per cure di vario genere, sostituendosi ai soliti medicamenti e trattamenti medicali. Insomma, ci si può curare a Bagni di Lucca anche con l’acqua termale, in una cornice privilegiata dell’architettura ottocentesca già conosciuta in tutta Europa da secoli.
Ma questo dovrebbe essere solo l’inizio. Bagni di Lucca è dotata di ben cinque strutture come questa, oltre alle infrastrutture di vario genere che potrebbero portare la cittadina ad una nuova “rinascita termale” con un indotto di successo per tutto il comune e per l’intera valle. Tante le iniziative intraprese dall’amministrazione comunale per stimolare nuovi investitori verso gli le realtà termali della cittadina. E diverse anche le manifestazioni di interesse a tal proposito. Insomma, i presupposti ci sono tutti per risvegliare appieno quella vocazione interrotta ma mai sopita di Bagni di Lucca come centro termale internazionale, visti anche i tanti clienti stranieri che sono rimasti entusiasti del trattamento e della calda ospitalità. Non a caso l’acqua sgorga costantemente durante tutto l’anno a quasi 40 gradi.
