Giovedì 6 febbraio, alle ore 21.15 a Lucca presso il Complesso San Micheletto (Via San Micheletto, 3) sarà proiettato “Cave Cavem” l’ultimo documentario di Alberto Grossi. A seguire un dibattito, con gli interventi dell’autore, di Elia Pegollo, di Nicola Cavazzuti e di Franca Leverotti, finalizzato anche all'elaborazione di nuove proposte per un'economia che sostenga e valorizzi il territorio apuano.
La commissione Tutela Ambiente Montano (TAM) del CAI sezione di Lucca ha scelto di iniziare le sue attività di comunicazione parlando delle Alpi Apuane.
Le Alpi Apuane sono una catena montuosa unica al mondo: costiera, isolata, situata al confine tra la regione medioeuropea e la regione mediterranea, dall’aspetto aspro e imponente e con una straordinaria biodiversità vegetale tale da farle meritare l’appellativo di Giardino d’Europa. Sulle Apuane, infatti, vivono 1.784 specie vegetali (su un totale di quasi 6.000 specie italiane) di queste 104 sono protette e 30 sono strettamente endemiche, cioè vivono solo nel territorio apuano.
La natura geologica prevalentemente calcarea e il clima con un’elevata piovosità hanno reso le Apuane uno dei sistemi carsici più sviluppati e profondi d’Europa con oltre 70 km di gallerie e grotte (tra cui l’Antro del Corchia, la seconda grotta più estesa d’Europa) e abissi che raggiungono i 1.000 m di profondità. Per la stessa ragione, alle quote minori, abbiamo molte sorgenti tra cui quella del Frigido che, con oltre 1.500 l/s, è la sorgente più grande della Toscana.
L’altro elemento caratteristico delle Apuane è il pregiato marmo bianco per il quale sono sfruttate da oltre 2000 anni, con impatto sempre maggiore con l’evolversi delle tecnologie. Negli anni Settanta nell’attività estrattiva viene introdotto il filo diamantato che va a sostituire quello elicoidale. La velocità di taglio passa così da 0,5 a 18 m2 all’ora: 36 volte di più. Da quel momento, in un’ora si fa il lavoro di 36 ore, in un giorno quello di 36 giorni, in un anno quello di 36 anni. Parallelamente cambia anche il mercato e il materiale di scarto acquisisce importanza rispetto alla pietra ornamentale. Così oggi ciò che viene estratto è primariamente materiale che va ad alimentare l’industria del carbonato di calcio per la produzione di colle, solventi, dentifrici, cosmetici, e inerti per l’edilizia.
Presentato anche al Festival dei diritti umani di Napoli, “Cave cavem” è un documentario crudo che mostra la scomoda realtà del territorio apuano. Immagini e numeri mettono in evidenza gli aspetti cruciali dell'attività estrattiva e i danni che essa causa al territorio, deturpando il paesaggio e aggredendo un bene indispensabile come l'acqua. “Cave Cavem” è un grido in difesa delle Apuane e un invito ad acquisire consapevolezza sui rischi e sulle minacce che incombono sul nostro territorio, in particolare sulla disponibilità di acqua, a causa dell’esasperato sfruttamento del bacino marmifero apuano.
Serata organizzata da CAI sezione di Lucca con il patrocinio del Comune di Lucca e con la collaborazione di TAM CAI, GrIG Onlus, Assemblea Permanente Carrara, Associazione A. Benetti Massa, La Pietra Vivente e Fridays For Future.
Per informazioni: www.cailucca.it; facebook: @cailucca; Giulio 335 6144258; Silvia 329 3718544.
Serata a ingresso libero, fino a esaurimento posti.