Brunello Costa nasce il 25 giugno 1938 a Pisa, ma da anni vive a Monte San Quirico con sua figlia Lucia. Appassionato di musica lirica dall'età di nove anni oggi colleziona materiale inedito conservato nella propria abitazione che potremmo considerare un vero e proprio archivio. Foto, corrispondenze, dischi, grammofoni e un fonografo arricchiscono ancora di più la profonda conoscenza del mondo lirico-teatrale. Il signor Brunello ci ha accolti nella sua casa e, con la mente rivolta al passato ha iniziato a raccontare come è nata la sua passione.
Per capire meglio occorre fare un passo indietro nel tempo e soffermarsi sulla figura paterna che faceva comparse nelle opere al teatro Verdi di Pisa. Un giorno aveva con se molti biglietti da distribuire e Brunello incuriosito insiste e convince il padre di portare il figlio in bicicletta all'opera. E così è stato fino a che nel 1957 assiste a "I pescatori di perle" di Georges Bizet. Il teatro è stato un colpo di fulmine soprattutto quando incontra il tenore Giuseppe Di Stefano. Nel frattempo il giovane Brunello frequenta la casa del fratello di suo padre il quale possiede un grammofono e ogni volta che va a fargli visita rimane folgorato dal brano "Mi par d'udir ancor" cantato da Ferruccio Tagliavini.
Nel frattempo il tempo passa e il signor Brunello si trasferisce a Lucca quando un giorno - come ha ricordato - riceve una telefonata da un vecchio amico che inizialmente non lo riconosce. L'interlocutore chiude la chiamata e nel giro di pochi minuti compone nuovamente il numero e chiede di Brunello. Entrambi appassionati d'opera si trovano dopo 54 anni e ogni sabato fanno una chiacchierata telefonica dove parlano di lirica: da Mario Lanza a Mario Del Monaco.
Improvvisamente la nostra intervista si interrompe, il signor Brunello esce dalla sala e torna con una cartella colma di dischi inediti. la apre e ci mostra una collezione assai rara di quello che possiede nel suo archivio. Si tratta tre incisioni del 1902 di Lelio Casini, ovvero il maestro del baritono pisano Ruffo Titta. La prima, pubblicata dalla casa discografica Zonofono, s'intitola "Come il romito fior" dell'Amleto di Ambroise Thomas. La seconda e la terza invece "Non penso a lei" e "Il bacio della luna" entrambe per Pathè.
Ruffo Titta, come ci spiega il signor Costa, è stato il cognato di Giacomo Matteotti. Quando il parlamenrare venne ucciso nel 1924 il baritono per protesta smette di cantare in Italia. Dopo la caduta di Mussolini il baritono riprende la sua atività e nelle strade di Firenze intona "La Marsigliese". Ruffa è stato un grande interprete delle opere romantiche di Verdi e uno dei primissimi che ha vissuto la stagione musicale del Verismo agli inizi del Novecento. Brunello va avanti e racconta dell'incontro con Ruffo Titta jnior, figlio del baritono menzionato. Come si sono conosciuti? Per saperlo occorre aprire un capitolo a parte che collega le due vicende. Corre l'anno 1983 e Costa presenta una trasmissione su radio Lucca in occasione del trentesimo anniversario della morte del baritono pisano. La conduzione avviene dopo aver letto un libro di Titta Ruffo dal titolo "Il libri la mia parabola". Ed è qui che viene contattato. il figlio vuole la registrazione che verrà inviata. I due si conoscono di persona e si invitano nelle rispettive case.
Questo è stato solo uno dei tanti incontri che hanno segnato la vita di Brunello perchè ve ne se sono statimolti altri che lo hanno letteralmente incantato.Tra le sue cantanti liriche preferite di cui non si scorderà mai è sicuramente il soprano Magda Olivero che si esibisce al teatro del Giglio nel 1966 in un'opera pucciniana , cioè Manon Lescaut.
"Magda è la cantante che mi ha colpito di più - ci spiega mentre mosra foto inedite della cantante che personalmente mandava al signor Costa - perché mi ha trasmesso una profonda emozione che le altre cantanti non mi hanno mai fatto provare. Per me la Olivero è stata una specie di venerazione soprattutto quando ha eseguito l'opera Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Anche se il timbro vocalico non era bello, Olivero era una grande interprete".
Che la Olivero sia stata una delle sue cantanti preferite è senza dubbio evidente. Ma gli incontri non si fermano qui, anzi. Stavolta- anche se non lo ha conosciuto di persona - è il turno del tenore Giacomo Lauri Volpi che intraprende la sua carriera artistica nella "Manon" di Massenet al Costanzi di Roma. Qui riscuote enorme successo e inizia la sua carriera da cantante lirico debuttando nei principali teatri europei e d'America. Brunello all'epoca possedeva una foto e, tramite posta la invia a Volpi che gliela manda firmata:" Al signor Brunello Costa amico del canto e della verità. Con grato ricordo 27/8/1975 Giacomo Lauri-Volpi". Il motivo di questa dedica ha una sua spiegazione: il cantante lirico era contrario alle idee del regime fascista e proprio per questo si impose di cantare "Giovinezza" tanto che finì per essere picchiato.
Titta Ruffo, Magda Olivero e Lauri Volpi, dunque. Ma non solo: Anna Mcknight in arte Anna De Cavalieri. Il soprano di origini americane ha cantato la Boheme diretta da Arturo Toscanini nel ruolo di Musetta. Abitava in Svizzera e nel 1964 ha eseguito l'opera pucciniana a Torre del Lago. Da allora Brunello ha iniziato un vero e proprio scambio epistolare da quando aveva smesso di cantare. Poi l'incontro con il baritono Giorgio Gatti di Poggio a Caiano. Tra i due nasce un 'amicizia profonds dopo essersi conosciuto a un concerto a Borgo a Mozzano e poi a Montecarlo.
"Lo accompagnavo alla stazione di Lucca perché non conosceva bene i posti - ha ricordato con un sorriso -. Tra le sue esecuzioni "Soldato piccolo Marat " di Mscagni al teatro Verdi di Pisa e l'Iris al Goldonidi Livorno. Per me è stato un grande amico".
La nostra conversazione termina con questi vecchi ricordi di un passato fatto di belle esperienze nel mondo della musica lirica. Dopo averci mostrato le foto inedite di Magda Olivero, Brunello Costa ci porta nel suo archivio di casa dove, per la prima volta ci fa ascoltare "Il Trovatore" al grammofono e poi al fonografo del 1885.
Brunello Costa un grande appassionato di lirica si racconta alla Gazzetta di Lucca
Scritto da chiara grassini
Cultura
07 Dicembre 2022
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