Il mondo dell'arte piange quest’oggi, venerdì 15 settembre,la perdita di uno dei suoi pilastri più iconici, Fernando Botero, l'artista colombiano il cui straordinario contributo ha plasmato la scena artistica moderna. Nato a Medellín, Colombia, nel 1932, ha attraversato oltre otto decenni di vita, plasmando un corpus artistico che incanta e ispira generazioni di appassionati d'arte in tutto il mondo.
Dopo un ricovero per polmonite, era tornato da poco nella sua abitazione nel principato di Monaco, dove ha concluso la sua vita. Solo 4 mesi fa aveva perso la moglie, Sophia Vari.
Botero, noto per il suo stile inconfondibile, ha dimostrato un'abilità magistrale nell'esprimere l'essenza della vita attraverso corpi sinuosi e forme piene, creando opere intramontabili e amate in tutto il mondo.
Le sue creazioni trasmettevano un messaggio di vitalità e vitalismo, incarnando un amore profondo per la bellezza delle forme umane e animali. Le sue figure sovradimensionate e rotonde erano un manifesto della gioia di vivere, della pienezza e della generosità dell'esistenza umana, uno stile distintivo, che è diventato un marchio di fabbrica riconosciuto in tutto il mondo. Botero trasforma l'ordinario in straordinario, enfatizzando la pienezza e la vitalità in ogni aspetto delle sue opere. Il maestro, ha portato avanti una visione audace, sfidando gli stereotipi estetici e invitando gli spettatori a celebrare la diversità e l'abbondanza in ogni sua forma.
Non si può ricordare senza parlare del suo legame speciale con Pietrasanta. Questa connessione ha dato vita a sculture che incanalano la vitalità umana in forme di pietra, unendo l'arte italiana con l'ispirazione sudamericana.
La scelta della città fu dettata proprio dalla necessità di trovarsi vicino al marmo con il quale avrebbe creato le sue opere.
Attraverso il marmo di Pietrasanta, Botero ha plasmato sculture maestose che evocano l'energia della vita, l'esuberanza e l'umorismo che erano caratteristici del suo lavoro. Questi monumenti in pietra trasmettono un senso di eternità, incanalando la forza intrinseca delle forme umane e animali in una materia che sfida il tempo.
In molti hanno ricordato quest’oggi il maestro, in primis il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che ha scritto su facebook : “È con profondo dolore che apprendo la scomparsa di Fernando Botero, un grande amico della Toscana. Le sue opere sono state un ponte tra culture e un riflesso della bellezza universale. La sua presenza qui ha arricchito la nostra terra, e il suo spirito creativo continuerà a ispirarci. Di Pietrasanta che lo aveva adottato disse: 'Mi sono innamorato di questo angolo di Toscana e di questa gente la prima volta che sono approdato qui'. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e a tutti coloro che amavano la sua arte, vivrà per sempre tra noi con le sue opere eterne".
Chi scrive ebbe l’onore di incontrare il maestro, durante la produzione dell’Elisir d’Amore, dove gli abiti erano ispirati alle figure del circo di Botero. Con gli occhi sognanti, come un bambino che vede i propri giocattoli prendere vita, toccò gli abiti, con la necessità di sfiorare un personaggio della memoria, per cercare di coglierne la realtà e l’autenticità. Un attimo di silenzio e un infinito sognante negli occhi di un uomo con un mondo interiore gigantesco quanto le figure alle quali dava vita.Oggi, il mondo perde non solo un grande artista, ma anche un ambasciatore della gioia, della cultura e della diversità. Botero ci ha insegnato a celebrare la pienezza della vita, a rompere gli schemi e a abbracciare la bellezza in ogni sua manifestazione. La sua eredità continuerà a ispirare generazioni di artisti e appassionati, spingendoci a vedere il mondo attraverso un filtro di gratitudine e ammirazione.