"Lino Mannocci: una retrospettiva", è il titolo della mostra che raccoglie una vasta scelta di opere dell'artista viareggino a tre anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Londra nel 2021 e che inaugura venerdì 6 settembre 2024, alle ore 18, al Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca (in p.za San Martino, n°7). Realizzata in collaborazione con la Fondazione Lucca Sviluppo e la Galleria Ceribelli gode del patrocinio del Comune di Lucca sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al 6 ottobre, dal martedì alla domenica, con orario 15/19.
A curare la mostra i figli Pico e Cosimo, che hanno a lungo analizzato l'archivio personale dell'artista, oltre a firmare l'introduzione al catalogo della mostra, edito da Maria Pacini Fazzi, con un testo critico di Nadia Marchioni.
Nato a Viareggio nel 1945, Mannocci ha vissuto a lungo a Londra e le sue opere sono presenti in vari musei europei e americani. Alla fine degli anni Settanta, ha cofondato il movimento artistico "La Metacosa" di cui fanno parte Giuseppe Bartolini, Giuseppe Biagi, Gianfranco Ferroni, Bernardino Luino, Sandro Luporini e Giorgio Tonelli.
Dagli anni '90, si contano numerosi esposizioni delle opere di Mannocci nelle più importanti città del mondo: da San Francisco a New York, da Londra a Firenze; oltre alle collaborazioni con la Curwen Gallery, con Art First di Londra e la Galleria Ceribelli di Bergamo. Nel 2006 ha esposto a Mumbai e Delhi, in India. A seguito di questo viaggio ha scritto Madre India – padre Barbiere, un testo corredato da suoi scatti fotografici, pubblicato da Skira nel 2008. Attivo fino all'ultimo, nel 2015 la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze ha ospitato la personale Lino Mannocci – Recent Works.
"Se papà sperimentava forme diverse – scrivono i figli Pico e Cosimo nel catalogo della mostra - , si lasciava anche assorbire da temi diversi. Alcuni temi ricorrono: l'annunciazione, i cieli, il fumo. Alcune preoccupazioni sono durate tutta la vita: lo studio di Susanna e degli Anziani ha attraversato più di cinquant'anni. Alcuni temi sono stati visitati solo in gioventù prima di essere dimenticati. Le sue litografie nella prima sala sono uniche e irripetibili".