Nell’anno del centenario della morte di uno dei compositori più celebri al mondo, in occasione del quale nel mondo intero si ascoltano e si rappresentano le opere per cui è massimamente noto, è di grande quanto inaspettato interesse esplorare una delle passioni e dei talenti meno conosciuti di Giacomo Puccini: quello della fotografia.
Questo il concetto alla base della mostra “Qual occhio al mondo”. Puccini fotografo che, dopo l’anteprima di oggi, sarà visitabile gratuitamente da domani 16 febbraio fino al 1° aprile 2024 nella Sala dell’affresco del complesso di San Micheletto.
“Si tratta di un piccolo contributo, ma molto significativo, finalizzato ad una riscoperta di quest’attività di Puccini che alla gran parte delle persone non è molto nota; un apporto originale nell’occasione del centenario, che può lasciare qualcosa di nuovo rispetto a quanto già conoscevamo”, ha commentato Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione cassa di risparmio di Lucca che ha fornito supporto importante alla mostra.
Già nel 2018 vi era stata una mostra dedicata all’analisi dei rapporti tra Giacomo Puccini e le arti visive; questa nuova mostra si spinge oltre, mettendo a disposizione del pubblico sia lucchese sia estraneo alla città, per la prima volta in assoluto, le fotografie realizzate dallo stesso Puccini. “Il nostro compositore era un uomo amante delle novità, curioso delle nuove tecnologie- ha osservato il direttore della fondazione Ragghianti, che ha organizzato la mostra, Paolo Bolpagni, seguito anche dal presidente Alberto Fontana- Leggendo le sue lettere già si poteva dedurre che possedesse delle macchine fotografiche, ma mai ci si sarebbe potuti aspettare che la sua produzione fotografica fosse così consistente e bella: non sono foto fatte da un hobbista, ma denotano una notevole padronanza delle tecniche e degli strumenti fotografici”.
Grazie ai materiali conservati nell’archivio Puccini di Torre del Lago e, in piccola parte, provenienti da altri fondi, saranno esposte oltre 80 fotografie originali che daranno vita a un’esperienza unica nel suo genere: un percorso affascinante che permetterà al visitatore di osservare il mondo attraverso l’obiettivo del celebre compositore. “Abbiamo scelto le fotografie da esporre con grande pena: le avremmo volute esporre tutte- ha spiegato Bolpagni- Insieme ad esse, saranno esposte una delle sue macchine fotografiche, una Kodak panoramica, oltre ad un album creato dal compositore stesso, mentre altre immagini inedite saranno digitalizzate e riprodotte in mostra. Un’ulteriore sezione della mostra porrà invece in rilievo i ritratti del compositore scattati da altri”.
Le fotografie della prima sezione documentano i luoghi abitualmente frequentati da Giacomo Puccini, da Torre del Lago a Chiatri, da Boscolungo ad Ansedonia, con una particolare attenzione alle sue dimore; la seconda sezione sarà invece dedicata ai suoi viaggi in Europa, nel continente americano e in Egitto, con un’attenzione particolare ai panorami, alle popolazioni e alle traversate in mare.
“Si è inaugurata una collaborazione nuova e importante- ha affermato, soddisfatto, il presidente della fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini Giovanni Godi, che ha collaborato alla mostra- La sistemazione che è stata riservata al nostro archivio è di grande importanza, e siamo sicuri che questo mostrerà ancora molte sorprese.”
Per l’occasione è stato, inoltre, realizzato un catalogo contenente le riproduzioni di tutte le fotografie esposte e i testi di Gabriella Biagi Ravenni, Paolo Bolpagni, Manuel Rossi ed Eugenia Di Rocco; il catalogo, ha voluto evidenziare ancora Bolpagni, riproduce le fotografie così come erano prima di un qualsiasi intervento di restauro, ricercando non la bellezza, ma la verità.
“È chiaro che Puccini è musica, che la cosa più importante di tutte è ascoltare la sua musica e vederla rappresentata ai massimi livelli,- è stata la considerazione di Gabriella Biagi Ravenni, curatrice della mostra assieme a Bolpagni e Diana Toccafondi- ma un lavoro di approfondimento come quello che è stato realizzato con questa mostra ci può permettere di approfondire ancora di più la personalità così complessa, poliedrica, affascinante di uno dei compositori più grandi di sempre”.