Secondo titolo del cartellone operistico del Teatro del Giglio per la stagione 2019-2020, va in scena venerdì 17 gennaio alle 20.30 e domenica 19 gennaio alle 16 Rigoletto, uno dei titoli più amati del grande repertorio lirico di tutti i tempi. L’opera fa parte, insieme a Il trovatore e La traviata, della cosiddetta “trilogia popolare”, ed è considerata uno dei capolavori assoluti del catalogo verdiano. Rigoletto fu composto sul libretto che Francesco Maria Piave trasse dal dramma Le Roi s’amuse (Il Re si diverte) di Victor Hugo; nonostante gli ostacoli apparentemente insormontabili posti dalla censura austriaca, che aveva giurisdizione sui teatri del nord Italia, l’opera andò in scena con successo trionfale al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851.
Lo spettacolo si vedrà in un nuovo allestimento realizzato dal teatro Comunale di Modena in coproduzione con il Giglio di Lucca e il Comunale di Ferrara per la regia di Fabio Sparvoli, regista di fama internazionale già conosciuto e amato dal pubblico lucchese; le scene sono di Giorgio Ricchelli, i costumi di Alessio Rosati, le luci di Vinicio Cheli. Nel ruolo del titolo canterà il baritono Devid Cecconi. Il tenore Oreste Cosimo sarà il Duca di Mantova, Ramaz Chikviladze sarà Sparafucile. Si ascolteranno, nei principali ruoli femminili, Daniela Cappiello (17 gennaio) e Letizia Bertoldi (19 gennaio) come Gilda, e la Maddalena di Antonella Colaianni. Completano il cast Barbara Chiriacò (Giovanna), Fellipe Oliveira (Conte di Monterone), Romano Franci (Marullo), Raffaele Feo e Roberto Carli (Matteo Borsa rispettivamente il 17 e il 19 gennaio), Stefano Cescatti (Conte di Ceprano), Maria Komarova (Contessa di Ceprano), Paolo Marchini (Usciere) e Matilde Lazzaroni (Paggio della Duchessa). Sul podio Aldo Sisillo, alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana e del Coro Lirico di Modena preparato da Stefano Colò.
«Scritto da Verdi alla soglia dei quarant’anni e da una posizione di operista ormai pienamente affermato – scrive il regista Sparvoli nelle sue note allo spettacolo -, Rigoletto rappresenta un momento di svolta decisivo sia nella produzione del compositore che per le sorti del melodramma. Abbandonati i grandi temi di ordine patriottico e risorgimentale, con Rigoletto Verdi concentrò la propria attenzione sulla figura umana, aprendo una strada che proseguirà con le successive Traviata e Trovatore […] Si trattava per Verdi di associare ai toni alti della tragedia non più personaggi aulici ed eroi presi a prestito dalla storia, ma protagonisti di estrazione umile, popolare, appunto: un giullare nel caso di Rigoletto, una prostituta per Traviata, uno zingaro nel Trovatore. A questa scelta di ordine poetico corrispose una questione di genere teatrale: nell’intento di mescolare i due generi della commedia e della tragedia, Versi si entusiasmò all’idea di mettere in musica Le Roi s’amuse di Hugo, un dramma nel quale il contrasto era sottolineato in massimo grado dal fatto che il protagonista era giustappunto un buffone.»
In occasione delle recite di Rigoletto di Giuseppe Verdi, il critico musicale Enrico Girardi, firma del quotidiano «Corriere della Sera», sarà ospite al Teatro del Giglio per curare un momento di approfondimento sull’opera. L’appuntamento, in programma venerdì 17 gennaio alle ore 18 nel ridotto del teatro, è a ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti).
I pochissimi biglietti ancora disponibili per lo spettacolo – prezzi da 15 a 50 euro - sono in vendita al botteghino del Teatro del Giglio e online su TicketOne. Per informazioni, prenotazioni e acquisti, rivolgersi alla Biglietteria del Teatro del Giglio (tel. 0583.465320 – email