Una serata incantata con una luna piena d'eccezione quella che ha visto chiudere il ciclo di due incontri dei Salotti di Lucca in San Frediano organizzati da Michele Tambellini del Caffè Santa Zita che ha saputo se possibile, rendere ancora più magica piazza San Frediano. Un'idea questa dei salotti di Lucca, nata insieme oltre che a Michele, a Nicola Lattanzi professore di Economia aziendale alla Scuola Imt Alti studi di Lucca e alla libreria Ubik, per portare nelle piazze della nostra città la cultura alla portata di tutti, in un'ora appassionata e molto partecipata, una sorta di City Lab all'insegna dell'innovazione urbana.
E così piazza San Frediano è diventata un salotto di conversazione ancora più accogliente che ha visto questa volta ancora tre esperti per parlare della mente, del linguaggio e del genio di noi esseri umani.
A parole molto facile, ma in realtà rendere accessibile a tutti concetti e linguaggi di argomenti non proprio conosciuti non è stato facile e per questo il professor Lattanzi ha dato prova di passione e grande capacità di divulgazione.
Accanto a lui Alessandro Lenci professore di linguistica all'università di Pisa, Simonetta Montemagni dirigente di ricerca dell'istituto di linguistica computazionale "Antonio Zampolli" del CNR di Pisa e Emiliano Ricciardi Professore di neuroscienze cognitive alla scuola IMT Alti Studi di Lucca.
E così questa sera abbiamo scoperto cose molto interessanti sulla nostra mente, sul nostro cervello e anche sulla nostra intelligenza, introdotte dal professor Emiliano Ricciardi che ha spiegato molto bene come il cervello dell'uomo, che riceve più nutrimenti rispetto a quello degli animali, riesca a risparmiare energia per riversarla su altro e che nonostante la perfezione di certe macchine, già alla mente di un bambino bastano pochissime immagini per ricordare volti e oggetti a differenza di un'intelligenza artificiale che ha bisogno di un serie infinita di immagini per riuscire a memorizzare un albero o qualunque altro soggetto.
Cosi come la professoressa Montemagni ha ricordato la famosa serie televisiva " 2001 Odissea nello spazio" che aveva un super computer di bordo che parlava. Oggi nonostante siano passati più di venti anni da quella data siamo molto lontani dal parlare con i pc ai quali adesso non spieghiamo come funziona la lingua ma impara dagli esempi arricchiti dalle informazioni.
Inevitabile non parlare della Chat GPT (Generative Pretrained Transformer) per dirla in parole semplici un'intelligenza artificiale conversazionale che elabora il linguaggio naturale utilizzando algoritmi avanzati di apprendimento automatico per dare risposte simili a quelle umane. Un gioco illusorio come lo ha definito il professor Lenci che non sa distinguere quando le sue risposte sono esatte e se messo in dubbio dall'uomo cerca di correggersi ripetendo in realtà in altro modo la stessa risposta.
Insomma se questo era un esperimento per capire la voglia delle persone ad ascoltare e ad interagire è pienamente riuscito e sarà senz'altro da ripetere.
Un grazie in particolare anche al patrocinio gratuito di Scuola IMT Alti studi Lucca, di Confcommercio di Lucca e Massa Carrara e del comune di Lucca.