Massimiliano Bindocci, segretario Uil Nord Toscana, torna sul tema dei morti e della sicurezza sul luogo del lavoro, sottolineando l'urgenza di nuovi interventi per affrontare questa problematica con proposte e soluzioni concrete.
"Sicuramente i temi più attuali nel mondo del lavoro sono: la questione salariale, che oggi vede i lavoratori dipendenti sempre più poveri, il precariato che rende il mondo del lavoro una moderna schiavitù con posti di lavoro sempre instabili che non offrono a chi lavora prospettive, e la questione delle pensioni che vede uscire le persone sempre più tardi e con sempre meno soldi" dice Massimiliano Bindocci in una nota.
"Ma il tema principe e mai risolto resta la sicurezza - tuona il segretario Uil - e registrare nella nostra provincia un morto sul lavoro in questi giorni è una tragedia immensa, che non può risolversi con i comunicati della politica, e delle organizzazioni sindacali, fino al prossimo incidente".
"Il sistema del decreto 81 che prevede il coinvolgimento delle maestranze con le RLS e le RLST ed ha elaborato una serie di figure e ruoli articolati, non funziona adeguatamente".
"La frase 'se non ti sta bene qualcosa quella è la porta' é sempre attuale - denuncia Bindocci -. Il sindacato dove è presente interviene, ma ha un ruolo circoscritto, i singoli lavoratori non possono, anche quando hanno il ruolo di RLS, porre veti su scelte organizzative o imporre investimenti in sicurezza, e far intervenire la ASL è complicatissimo".
"La ASL con il dipartimento che dovrebbe occuparsi di sicurezza, anche a Lucca di fatto non esiste, ha organici ridottissimi, la regione Toscana in questi anni ha tagliato tutto, riducendo il settore ai minimi termini".
"Gli interventi della Asl in azienda sono come le visite papali, più uniche che rare , i controlli per essere tempestivi e efficaci dovrebbero essere frequenti e spesso non programmati - continua -. Cosa manca? Mancano organici adeguati e distribuiti nel territorio e forse un po’ di buona volontà".
"Quindi riteniamo che gli infortuni non siano fatalità, ma che ci sia una responsabilità della politica che ha aumentato il precariato e ridotto il ruolo della ITL, e della politica regionale che ha operato tagli alla ASL proprio in materia sicurezza nei luoghi di lavoro" conclude il segretario Uil Nord Toscana.
"Non occorre cercare molto lontano, se davvero vogliamo fermare questa strage, garantire una rete adeguata di controlli deve diventare la priorità e chi governa ai vari livelli, lo sa benissimo. Invece si continua a morire".