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Scritto da aldo grandi
Enogastronomia
25 Agosto 2024

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Due telefonate, direttamente, dalla terra di Labronia, laggiù dove risiedono i veraci favolli di scoglio, quelli che quando c'è da dire sul muso se qualcosa non va, impiegano meno di un secondo a farlo. Chiedono, in entrambi i colloqui, dove si trova e come si mangia al ristorante-pizzeria Du' Palle. Restiamo interdetti, sono anni che giochiamo a tennis al circolo adiacente dell'amico e maestro Michelangelo Troysi, ma seduti al ristorante che vediamo spesso pieno di gente a pranzo quando scendiamo, si fa per dire, in campo, mai stati. Spieghiamo ai labronici che nella nostra rubrica dedicata alla enogastronomia non c'è ancora una recensione per il semplice motivo che non ci abbiamo mai pensato, ma ci incuriosisce questa storia dei livornesi, così spesso trucidi e rari al garbo dei cugini lucchesi, disposti a recarsi in trasferta per una delle loro tradizionali abbuffate. 

Una telefonata, quindi, al locale tramite il nostro docente di tennis con cui abbiamo condiviso i terribili anni del Covid. Prenotato un tavolo per il sabato sera, la giornata peggiore per ogni attività ristorativa, ma anche la più intrigante e la più adatta a comprendere come funziona, veramente il tutto.

E' una serata fresca tutto sommato, non c'è traccia, fortunatamente, di zanzare nonostante si sia a due passi dal Serchio. I tavoli sono tutti fuori, la gente è tanta anzi, di più, sembra di essere alla Versiliana poche ore prima con il generale Vannacci. Full-up o quasi. I camerieri corrono un po' di qui e un po' di là, vola anche qualche imprecazione, il savoir-faire è un po' come il savoir-dire, manca quasi totalmente, ma c'è tanta voglia di darsi da fare e anche simpatia. Qui si pedala gente, non si pettinano le bambole e non siamo in crociera.

L'ambiente è vivo, l'atmosfera vivace, tutto molto, ma molto semplice così come, del resto, abbiamo trovato anche altrove e comprendiamo perché in Labronia si sia sparsa la voce, giustamente, che qui si sta bene, si gode e, se si vuole, si può anche sparare qualche cazzata. Al timone di questa nave che solca le onde di appetiti pantagruelici c'è lui, Davide Ragazzo detto anche Fantastic, di Orentano, terra di benito e della bistecca, che gestisce il Du' Palle da ben 14 anni, una eternità.

Simpatico, arguto, disponibile, comprensivo, tollerante. Le ha tutte, ma, in particolare, ha una capacità sovrannaturale di riuscire a essere ovunque e in ogni tavolo. Beato lui. Se si vuole essere serviti il prima possibile o il meno tardi possibile, meglio affidarsi alle sue cure e, così, accettiamo un ambo di primo consistente in un paio di fiamminghe con tordelli al ragù e altrettanti tegami con, dentro, una carbonara che è uno spettacolo. Sarà per il tegame, sarà per il sugo, sarà per il guanciale e la consistenza del tutto, qui si mangia e si gode con tutti i sensi.

E' meglio essere chiari, però: questo locale non va bene ai pottini di tutte le stagioni e di tutte le tribù, né a chi ha la puzza sotto il naso o anche sotto qualche altra cosa. Qui siamo al centro di quella che, un tempo e quando il mondo non girava al contrario, era la comunità più o meno terapeutica di chi viveva, cresceva e, magari, anche nasceva in mezzo alla strada. Tempi duri magari, ma molto più selettivi e onesti di adesso.

I tordelli sono ottimi, rien à dire, certo, più di un tanto non ne butti giù, ma almeno a 15 ci arriviamo e sono realmente buoni. Il top, però, è la pasta alla carbonara cucinata nella padella o tegame che dir si voglia. Uno spettacolo. Un ritorno alle origini, quando gli chef stellati ancora non esistevano, le trasmissioni televisive che non servono a nulla anche e il cibo era qualcosa di molto, ma molto più basico e sostanzioso di adesso. Girare la forchetta e raccogliere gli spaghetti numero 5 che si tuffano e si rotolano nell'uovo e nel guanciale con aggiunta di pecorino romano è un orgasmo per occhi e gola. Il problema è che non abbiamo adottato alcun tipo di contraccettivo per cui il rischio, matematico o quasi, è di restarci sopra.

Dopo un avvio così entusiasta e promettente, tutto il resto è difficile da affrontare. A cominciare dalla supreme di pollo alla griglia con tanto di pomodorini e patate ganze. Patate che? Beh, roba incredibile: una patata lessa condita da una salsina che la fa diventare rossa-rovente e piccante il giusto. Qui ogni precauzione eventuale se ne andrebbe a farsi fottere tanto è il ripetuto affondare la forchetta e portare alla bocca slice after slice. La carne di manzo, qui, è di casa, scottona nella fattispecie e, infatti, chi sbarca a queste latitudini enogastronomiche sceglie la Fiorentina oppure la tagliata.

Niente vino anche se c'è il vino Du' Palle della casa, ma scegliamo una classica birra Peroni ben fredda. Il resto acqua gassata e naturale.

Dimenticavamo che, nell'attesa, sulla tavola era arrivato un tagliere di focaccia e un altro con prosciutto crudo. Top e, in più, offerti dal Fantastic che, probabilmente, così cerca di aiutare a far passare prima il tempo, non solo a noi, ma a tutti i commensali.

Chiudiamo con una tazzina d'orzo, ma non va bene e sarebbe meglio, ma molto meglio, su questo tasto, provare, provare e provare fino a quando non esce qualcosa di degustabile. 

Parole in libertà, Davide Ragazzo è, realmente, un ragazzo, per spirito, simpatia, empatia, è veramente alla mano: C'è chi si lamenta perché il servizio non è il top o anche perché vola qualche imprecazione o ancora per la troppa attesa o anche per dover chiedere più volte la stessa cosa. Tutto vero, ma scusate?, altrove non si aspetta lo stesso? E qui, se permettete, mangiate molto bene e pagate molto meno che da altre parti quindi, avanti, un po' di pazienza. E di pazienza gli ospiti ne devono avere parecchia se si pensa che sia a pranzo sia, in estate soprattutto, a cena, è quasi sempre tutto esaurito. Senza dubbio qui la Guida Michelin non capiterà mai, ma a noi che ce ne frega? Di cucina Gourmet ne abbiamo piene le scatole mentre di joie de vivre e un po' di improvvisazione tanta, ma tanta nostalgia.

Al momento di pagare il conto restiamo basiti. O quasi. E non tanto per il prezzo in sé - anche per quello - ma, in particolare, per il rapporto tra la qualità del cibo e, appunto, il costo. Assolutamente da ritornare, posti come questo, se non ci sono, bisognerebbe inventarli. 

Ristorante Du' Palle

Servizio: ha tavoli all'aperto · Adatto per guardare sport · Offre menu per bambini

Indirizzo: via del Tiro a Segno 659 - Lucca

Telefono: 329 921 3759

Fascia di prezzo: 10-20 euro

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