Questa è la storia di una sopravvissuta, oserei dire di una miracolata visto che la protagonista è Anna Marcacci Brosio, madre del famoso giornalista Paolo Brosio.
A soli sei mesi dal compiere 102 anni, la grande Anna, nata nel lontano 7 aprile 1921, ha rischiato di andarsene lasciando suo figlio nella disperazione, visto il forte legame presente tra i due.
Nella mattinata di lunedì 10 ottobre, intorno alle 6 del mattino Paolo, che vive nell’appartamento sottostante sua madre a Vittoria Apuana, a Forte dei Marmi, sente le difficoltà respiratorie che aveva Anna; ansimava, tossiva, non riusciva a comunicare ed aveva l’area del collo, interessata da arterie e vene, completamente gonfia oltre al viso pallido e sofferente.
Immediata la chiamata al medico di famiglia, il dottor Duilio Maggi il quale, fortuna ha voluto, o come direbbe Brosio, miracolosamente, si trovava ad assistere un altro paziente di 101 anni, deceduto, purtroppo, qualche sera dopo, proprio nelle vicinanze dell’abitazione della signora Anna.
Il dottor Maggi ha immediatamente fatto un’iniezione endovena di cortisone e diuretico in attesa dell’arrivo dei sanitari.
Gli operatori presenti sull’ambulanza di emergenza della Croce Verde di Forte dei Marmi, accompagnata dall’automedica, hanno immediatamente constatato la gravità della situazione ‘’Fortunatamente Paolo mi ha chiamato subito - dichiara il dottor Maggi - bastava mezz’ora di ritardo ed Anna non ce l’avrebbe fatta’’.
Uno scompenso cardiaco, un’insufficienza renale ed un afflusso di liquidi e muco nei polmoni è ciò che le è stato diagnosticato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia dove l’equipe di medici ed infermieri, sorvegliati dal primario Giuseppe Pepe, hanno praticato una terapia di drenaggio dei polmoni e del cuore a base di farmaci diuretici che, dopo tre giorni di agonia, hanno ottenuto i dovuti riscontri, non scontati, però, per una donna di quasi 102 anni.
L’unica problematica, allo stesso modo grave come quelle appena citate, che rimaneva era il livello di creatinina elevato che metteva a rischio la funzionalità dei reni e quindi in pericolo di morte la centenaria signora.
Al suo rientro a casa, esattamente sette giorni dopo il ricovero, subentra, accompagnando le cure prescritte, la fede di Anna e del figlio Paolo, parte fondamentale della vita di entrambi.
‘’Ho contattato Fra Daniele - dichiara Paolo Brosio, entusiasta di aver superato il periodo più drammatico della sua vita - un frate francescano minore, vice-parroco della chiesa francescana di Sant’Antonio, a Viareggio, il quale ha confessato mia mamma quando si trovava all’ospedale Versilia. Ho anche inviato una foto della mia adorata madre, nella quale sostiene un fascio di rose, regalatole per il suo onomastico, in Bosnia Erzegovina, ai due veggenti Vicka ed Ivan, i quali hanno pregato per lei durante l’apparizione della Madonna di mercoledì 12 ottobre. Ho portato il fascio di rose in questione alla Madonna di Lourdes nella cappella, realizzata con le rocce, all’interno della chiesa francescana di Vittoria Apuana oltre ad affidare le sorti di mia mamma al giovane Beato Carlo Acutis, un esempio di santità in età giovanissima, morto a soli 15 anni e seppellito ad Assisi. Non posso non citare le suore di clausura Carmelitane Scalze, guidate da Suor Gabriella, a Montenero, che hanno pregato incessantemente per la sua guarigione’’.
L’elenco dei massimi esponenti della fede che Paolo Brosio ha contattato in quella settimana, per lui drammatica, proseguirebbe, ma se qualcuno fosse ancora scettico a riguardo basti raccontare un altro episodio che farebbe dubitare anche chi, nella fede, non crede affatto.
Nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 ottobre Paolo racconta di non aver riposato bene ed esattamente alle 3:04 si è svegliato di soprassalto rendendosi conto di aver aperto gli occhi proprio nell’ora delle tenebre.
Secondo la teologia della fede cristiana, infatti, le 3:04 rappresentano il momento dei peccati e delle situazioni più gravi poiché è l’opposto delle ore 15:00, ora in cui Gesù Cristo è morto sul Calvario per salvare l’intera umanità. Proprio in seguito a questa notte tormentata Paolo, verso le 6:00 del mattino seguente, va nell’appartamento della madre e la trova in condizioni critiche. Strane coincidenze, direbbero gli scettici, ma il fatto che il dottor Maggi, alle 6:00 del mattino si trovasse in un’abitazione vicino a quella di Anna Marcacci Brosio e potesse, quindi, intervenire nell’immediato, la notte tormentata di Paolo, come a presagire che qualcosa non stesse andando per il verso giusto e la fede della diretta interessata che alla soglia dei 102 anni, dopo aver superato anche l’infezione da Covid-19, nonostante non fosse vaccinata, fanno pensare a come qualcosa di positivo, in chi crede veramente, possa davvero accadere.
‘’Ci tengo a ringraziare, con tutto il mio cuore - prosegue Brosio - coloro che hanno salvato mia mamma, angeli custodi dei quali Dio si è servito per tenerla in vita e testimoniare personalmente la grande puntualità, professionalità e disponibilità dell’intera equipe medica dell’ospedale Versilia il quale, troppo spesso, si trova al centro di storie di malasanità’’.
Una vicenda che ha dell’incredibile soprattutto dopo l’incontro ravvicinato con la signora Anna, che ha personalmente ringraziato il professor Pepe ed il dottor Maggi, e nel frattempo, con il sorriso stampato sulle labbra, riempiva di baci ed abbracci tutti i presenti proprio come se fosse una storia accaduta, ormai, mesi fa. Il solo pensiero che sia stata dimessa tre giorni prima e sia così lucida, soprattutto mentalmente, bisogna dirlo, ha davvero del miracoloso.