Due i libri presentati domenica 21 all’interno della biblioteca Carducci di Pietrasanta in occasione dell’iniziativa “Se leggi sei forte”. L’iniziativa nasce dalla sinergia di più realtà, la biblioteca Carducci, Aniep sezione Lucca e provincia e l'associazione Osd di Francesco Ticci.
Entrambi i libri sono di un’autrice locale, Manuela Merani: la scrittura è la sua passione e la sua arte, il suo mondo e il suo modo di vederlo e di raccontarlo. Due libri diversi, “I bottoni rosa di Thomas Kohl” e “Maledetto pelato di Lucca!” editi Tarta Editorial Project, che spaziano da un’atmosfera più fantasiosa e positiva il primo e un abile noir a tratti ironico, il secondo. Una dimostrazione dell’ecletticità di questa autrice che ha fatto della scrittura il suo mondo.
Come è nata la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura nasce già all’epoca adolescenziale. Ho sempre amato disegnare e scrivere. Ricordo che scrissi un tema dove dicevo che da grande avrei voluto fare la scrittrice. Sia l’arte che la scrittura mi completano come identità. Nasco artista. Dipingo e scolpisco e la scrittura completa la mia personalità. Con la scrittura dipingo le scene e anche i personaggi.
Come nasce l’idea e la voglia di scrivere noir?
'Maledetto pelato di Lucca’ è il primo episodio di una saga dove ho intrapreso una specie di sfida. C’era un concorso letterario di scrittura giallo/noir e ho partecipato e ci ho preso gusto. Se nel libro ‘Thomas e i bottoni rosa’ era in chiave fiabesca, ho deciso di mettermi alla prova e affiancare anche questo genere. Bottoni Rosa è tutto proiettato al bene, mentre Maledetto pelato, essendo noir, c’è anche del male.
Chi vincerà questa eterna lotta tra bene e male sta al lettore scoprirlo leggendo il libro, ma a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa c’è di autobiografico nei protagonisti?
Nel caso di Thomas mi rivedo di più in Lupo, la voce fuori campo: è un imbranato, è un personaggio che si è messo in discussione, che scuote il protagonista, ed è un elemento di disturbo. Con Thomas ho in comune il forte legame con la famiglia, anche il desiderio di raggiungere un obbiettivo, un sogno. Anche con Gabriele ho in comune il fatto di essere un pochino imbranata. Questo lato rispecchia la mia personalità che è in continuo movimento.
Se Manuela Merani si rivede un po’ nell’esser imbranata, sicuramente non lo è la sua penna, che scorre veloce riuscendo a dipingere atmosfere noir che hanno anche sfumature comiche. Merani prende per mano il lettore e con la maestria di un pittore lo accompagna non solo attraverso le scene, ma attraverso le emozioni. I suoi personaggi, mai scontati o semplicemente abbozzati, diventano amici del lettore proprio grazie al loro mondo interiore complesso e reale.
Leggendo i suoi romanzi si capisce che il mondo femminile è molto amato da Manuela, che ha una visione contemporanea della donna, infatti, i suoi personaggi femminili, si salvano da soli.
Sì, le donne dei miei libri si salvano da sole: questo è molto contemporaneo. Non esiste più il principe azzurro. Non so se siamo state noi donne, con la nostra aggressività, a portare l’uomo a essere più intimorito, magari qualche principe ci sarà ancora. Non sono una femminista convinta, ma credo che l’uomo e la donna debbano andare di pari passo. Credo che in una coppia dove manca la donna dovrebbe intervenire l’uomo, ma ho notato che la donna è diventata come Figaro, il factotum della città, e non so se è positivo o negativo. Pertanto, il messaggio è anche per l’uomo: di svegliarsi un po’.
I libri di Manuela sono dei veri e propri dipinti.
Un pomeriggio in compagnia di una brava autrice e di due bei libri, ma non solo, il ricavato degli acquisti dei libri andrà a favore delle attività benefiche dell'associazione Aniep Lucca che si occupa anche di promozione sociale e culturale.
Sul palco con Manuel Merani, Nicholas Paoli ha mirabilmente condotto un’intervista lasciando i giusti tempi per scoprire i libri, senza svelare troppo della storia, ma creando molti punti interrogativi per incuriosire i lettori; curiosità alimentata anche grazie alla bravura di Andrea Cella, che ne ha letto alcune parti.
L’intervista si è conclusa con ironia quando Nicholas Poli, ricordando che entrambi i libri sono ambientati nella nostra terra, ha chiesto a Merani di parlare anche della terra di Massa. Merani non si è scomposta e con un sorriso ha fatto intendere che molto è in cantiere e che il prossimo libro sarà una nuova piacevole scoperta.