Una bella serata, di quelle che si ricordano per tanti motivi uno dei quali è rendere il giusto omaggio ad un imprenditore che non ama stare sotto la luce dei riflettori, ma che, almeno in certe occasioni, è giusto riscuota consensi e attestati di stima. In un'era post-Covid dove investire nel commercio e non solo può apparire un azzardo, Federico Lanza, imprenditore storico del settore calzaturiero, ha scelto di osare e ha alzato la serranda del nuovissimo negozio in via Dante Alighieri all'Arancio, il Panda Park, un nome che la dice lunga su quale sia lo spirito dell'iniziativa che va ben al di là del solo aspetto strettamente commerciale. Vero - spiega Lanza, impeccabile come sempre nel suo stile sobrio, ma molto dandy - lo abbiamo chiamato proprio Panda Park perché ci siamo ispirati alla eco-sostenibilità, al Green e perché la parola park richiama alla mente sia il parco sia il parcheggio ampio che abbiamo voluto garantire ai nostri clienti. In fondo, questo è un regalo che abbiamo fatto a chi vuole avere un parcheggio a disposizione senza recarsi nel centro storico con tutti i problemi ad esso connesso. Inoltre il 'sottotitolo' è Organic Store e intende un mix dei tre negozi dentro le Mura,. In sostanza, chi viene all'Arancio troverà i prodotti che sono in vendita in tutti e tre i negozi del centro storico.
Anche il catering non poteva non essere originale ed assolutamente innovativo e apprezzato dai presenti: oltre al classico aperitivo con il Particolare, le bollicine della fattoria Buonamico di Eugenio Fontana, i salati delle Bontà di viale Castracani di Marco Toschi. Ma non soltanto. Ottima la scelta di avvalersi della Bioroom, il locale di centrifughe di piazza S. Maria che è arrivato con il 'banco' ad hoc di Giacomo ed Eleonora Dell'Achille, bevande salutari per chi ho voluto contenersi.
Tanti gli intervenuti, amici, conoscenti, semplici curiosi, chi con una pianta - trionfano le orchidee - augurale e chi con un abbraccio ed un sorriso. Tra i presenti gli assessori Paola Granucci e Moreno Bruni, Luca Leone, Natale Mancini, in veste di amici ancor più che in rappresentanza istituzionale.
Foto Ciprian Gheorghita