Il regista Nicola Giovanni De Giovanni si immerge nell'oscurità dell'inabilità con la sua opera prima, "Cecità", offrendo uno sguardo profondo sull'inettitudine della società nei confronti di ciò che di brutto ci circonda.
La trama, centrata sulla cecità sia fisica che metaforica, attraverso una narrazione avvolgente, ci guida in un viaggio psicologico, trasformando la città murata in uno scenario che riflette sulla condizione umana mettendo a nudo le fragilità di fronte a una realtà spesso dolorosa.
La produzione di "Cecità", guidata dal produttore Roberto Colangeli, non ha scelto a caso Lucca per le riprese. Sapeva di aver bisogno di spazi idonei per esplorare temi con questa delicatezza e Lucca si è sempre offerta bene. Colangeli, attraverso una stretta collaborazione con De Giovanni, fa emergere come testimonianza l'importanza di una produzione solida, che riesce a sostenere la visione del regista e trasmettere efficacemente il messaggio critico del film, cercando non solo di intrattenere gli spettatori, ma anche di sfidarli.
Il direttore della fotografia, Pietro Squillacioti, si distingue per i suoi straordinari lavori, catturando l'essenza dell'orrore dell'invisibile. La fotografia diventa così un potente strumento attraverso il quale Squillacioti rivela gradualmente l'ambiguità presente nell'opera, trasformando ogni inquadratura in una tela che dipinge le realtà nascoste della nostra società. Il suo contributo artistico diventa perciò essenziale per trasmettere il messaggio visivo e concettuale del film.
Nicola Giovanni De Giovanni, Roberto Colangeli, Pietro Squillacioti e Erika Dorigato si uniscono perciò per presentare un lavoro che non solo intrattiene ma offre una visione critica e provocatoria sulla condizione umana.
La cecità dilaga su Lucca, un'opera che porta in evidenza le ombre dell'inettitudine
Scritto da Redazione
L'evento
03 Marzo 2024
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