Tutti in piazza per dire no alla violenza sulle donne. È quanto è avvenuto questa mattina presso palazzo Pretorio ed in piazza San Michele in occasione di “Lucca si intreccia”, manifestazione organizzata in collaborazione dall’associazione Auser filo d’argento Lucca, dal Centro anti Violenza Luna e dalla Croce Verde di Lucca in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
La manifestazione, partecipatissima, è iniziata attorno alle 10 quando sono state attaccate su dei pannelli frasi sulla tematica della violenza sulle donne.
Sul palco è salito poi il presidente della Croce Verde di Lucca Danielle Borella che, nel silenzio della piazza, ha ricordato, uno ad uno, tutti i femminicidi avvenuti dal 2010 fino ad oggi nella nostra provincia. Borella ha successivamente chiesto un minuto di rumore “assordante” a cui è seguito un altro minuto di raccoglimento, il primo per richiamare l’attenzione sulla problematica della violenza sulle donne ed il secondo in memoria delle vittime.
A seguire hanno preso il microfono Silvia Selmi, operatrice e responsabile dell’area minori del centro anti violenza Luna che ha presentato l’associazione ed il prefetto di Lucca Giuseppina Scaduto che ha sottolineato l’importanza della prevenzione, in modo particolare tra le nuove generazioni, per far fronte a questa forma di violenza.
La manifestazione è proseguita con la presentazione e l’esibizione delle ragazze della scuola di musica “H-Demia” che hanno scritto e messo in musica il brano “Tempesta” basandosi sulle parole di donne che si trovano “in casa protetta ad indirizzo segreto”.
Poi è partito il flash mob che ha avuto inizio con una persona al centro di Piazza San Michele, seguita poi da altre persone fino all’inizio dell’abbraccio che, da piazza San Michele verso piazza Grande ha visto il corteo di tutti i partecipanti, con gli ombrelli rossi e bianchi aperti, intenti ed inesauribili nel fare più rumore possibile.
La Gazzetta di Lucca ha sentito Silvia Selmi dell’associazione anti violenza Luna: "Non sappiamo quante persone abbiano partecipato a questo importantissimo appuntamento, ma a vedere da quanti ombrelli abbiamo venduto direi che l’affluenza è stata enorme; abbiamo avuto – continua - la presenza di alcune scuole con le loro classi, grazie anche all’importante lavoro che stiamo facendo per la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema e questo è fondamentale perché le nuove generazioni sono il motore del futuro”.
Oltre agli ombrelli rossi e bianchi, con il rosso simbolo del femminicidio e della violenza di genere ed il bianco che simboleggia l’impegno degli uomini a non tollerare e combattere la violenza di nessun tipo contro le donne, sono state distribuite anche le rose arancioni che sono un’icona internazionale. Piera Banti, responsabile del codice rosa per Lucca e Castelnuovo Garfagnana, ha così spiegato a La Gazzetta di Lucca: "La rosa arancione viene messa sulle divise degli operatori del pronto soccorso della nostra zona a dimostrazione che sono personale formato e sensibilizzato sulla violenza di genere. Questo simbolo è attivo da ben 12 anni”.
La manifestazione, a cui ha partecipato anche il neo questore di Lucca Edgardo Giobbi è stata possibile anche grazie al patrocinio della regione Toscana, della provincia e del comune di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Foto di Ciprian Gherghita