Una brillante iniziativa organizzata da Anna Dovere e un nutrito gruppo di professionisti per affrontare i tanti volti della violenza di genere con la collaborazione del Centro antiviolenza Luna, il patrocinio del Comune di Lucca e la partecipazione del Basketball Club Lucca. Il convegno Luna di Marzo si terrà il 9 marzo alle ore 18 presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con lo scopo di supportare e continuare l’intensa attività di sensibilizzazione e riflessione sul fenomeno della violenza di genere in cui è impegnato il Centro Luna nella Piana di Lucca dal 1999, anno di fondazione del centro ad opera della presidente Daniela Elena Caselli.
I temi portanti del convegno saranno l’educazione al rispetto, tutti i volti della violenza, i percorsi di indipendenza e la rieducazione aziendale “perché - come ci spiega la dottoressa Elena Toschi, psicologa che si occupa del supporto psicologico delle vittime di violenza di genere all’interno del Centro antiviolenza Luna - il centro non si sostituisce alla donna che ha deciso di uscire dal ciclo della violenza agendo al posto suo, ma la guida e la tiene per mano per squarciare la ragnatela che la offusca; la aiuta nel percorso di ricostruzione del suo senso di autoefficacia, affinché, mediante il supporto degli assistenti sociali, esperti legali, consulenti del lavoro e centro per l’impiego, sia in grado di ricollocarsi in modo pieno e consapevole nella sua vita”.
Necessario, dunque, che ogni componente del sistema faccia la sua parte e che si crei una rete di collaborazione con il Comune, le autorità, le forze dell’ordine, il pronto soccorso perché la violenza nel nostro territorio non accenna a diminuire, anzi come dimostrano i dati del centro di ascolto Luna: nel 2023, nella sola Piana di Lucca, sono 385 i contatti registrati (più di una chiamata al giorno), a cui si aggiungono i dati sugli accessi alle case rifugio, al momento 42 donne in pericolo di vita con 53 minori a carico.
“Proteggere queste donne e i lori bambini – spiega Elena Toschi – è un impegno che assorbe il Centro Luna in un percorso lungo e di grande responsabilità; le case rifugio sono abitazioni ad indirizzo segreto, sovente frutto della disponibilità di strutture alberghiere, in cui l'obiettivo non è nascondere la donna vittima di violenza, bensì proteggerla cosicché il maltrattante non la rintracci e non possa farle del male, affinché lei e i suoi figli possano uscire dal ciclo della violenza trovando supporto psicologico, risorse necessarie e consulenza legale”.
“Questi numeri – prosegue Elena – ci permettono di lavorare moltissimo anche sul tema della prevenzione, ci spingono ad andare nelle scuole con percorsi di sensibilizzazione e di competenza emotiva che facciamo nelle classi primarie e secondarie di primo e secondo grado, con l’obiettivo di scardinare il retaggio culturale della violenza di genere, per educare al concetto di relazione sentimentale sana, per prevenire le segnalazioni di violenza registrate purtroppo anche nelle fasce d'età giovanili, in cui sempre più spesso si ravvisano relazioni disfunzionali e pericolose”.
Un'attività alla quale si aggiunge lo sportello d’ascolto del centro antiviolenza Luna per adolescenti, genitori ed insegnanti “perché la violenza è da tutte le parti, ha mille volti e mille forme e la violenza fisica è solo la punta dell’iceberg; ci sono mille campanelli d’allarme che vanno segnalati, che non devono essere celati dalla vergogna o dalla paura, la costruzione della fiducia parte dalla fasce più giovani e fragili”.
L'organizzazione del convegno Luna di Marzo testimonia ancora una volta il sostegno partecipe dei professionisti, della città di Lucca e delle autorità competenti alle attività del Centro antiviolenza Luna : “Ci sono tantissimi eventi territoriali di sensibilizzazione al tema della violenza di genere in tutte le sue forme – spiega Elena Toschi - il grande supporto delle Istituzioni nel sostegno alle donne vittime di violenza è un elemento fondamentale per noi, cosi come la collaborazione con il pronto soccorso che coinvolge, con l’attivazione del codice rosa ,il centro Luna, gli operatori sanitari e gli assistenti sociali nella segnalazione delle donne vittime di violenza fisica o sessuale o di un attacco di panico a seguito di una grave violenza psicologica”.
Tantissimi gli argomenti che si affronteranno nel corso del convegno Luna di Marzo, come ci spiega la Anna Dovere che si è occupata dell’organizzazione dell’evento: “a partire dal contributo della dottoressa Jessica Nora Guidi che illustrerà il tema dell’educazione al rispetto in eta’ infantile e farà scoprire i tanti volti della violenza; proseguirà poi Giulia Panconi, operatrice presso il Centro antiviolenza Luna, spiegando l’accoglienza e i percorsi delle donne vittime della violenza di genere all'interno del centro; la dottoressa Romina Colucci affronterà poi la delicata questione della violenza economica, tema sempre più diffuso ed attuale, e il necessario orientamento professionale delle donne vittime di violenza di raccordo con l’intervento della dottoressa Giada Bellandi, che approfondirà il tema dell’autonomia finanziaria e dei corsi di formazione professionale dedicati. Non dimenticando l’aspetto redazionale dell’evento curato dalla sociologa Serena Torres”.
Un percorso di rinascita delle donne vittime di violenza di genere a 360 gradi “perché - come illustra Elena Toschi - le donne che arrivano al centro Luna non vengono messe mai in pausa, ma si condivide con loro un progetto di ricostruzione della propria autonomia, si lavora sulla fiducia nei propri punti di forza, le si tiene per mano in un percorso di consulenza legale (in caso di separazione dal maltrattante), di ricollocamento lavorativo (con la frequenza a corsi appositamente studiati per le donne vittima di violenza in sinergia con i centri per l’impiego), in un cammino di supporto psicologico, con l’obiettivo primario di far sì che la donna si senta nuovamente protagonista della sua vita, sia in grado di sostenersi economicamente, riconosca la sua autoefficacia sia lavorativa che personale e possa ritrovare la giusta energia e serenità genitoriale per occuparsi dei suoi figli”.
Tante storie di donne maltrattate, di donne fuggite da situazioni di pericolo di vita che quando compiono un percorso di rinascita rappresentano per le consulenti del centro antiviolenza Luna non solo un grande successo, ma un grandissima emozione: “non c'è nulla di più emozionante dal punto di vista umano e professionale – prosegue Elena - del vedere una donna fuggita da una condizione di pericolo di vita per se stessa e per i suoi figli uscire lentamente, ma con orgoglio e motivazione, dal recinto di violenza nel quale era ingabbiata, ripartire da zero e farcela con le sue forze, riuscire finalmente ad essere chi desidera, a vivere come vuole, a squarciare insieme a noi la ragnatela che la opprimeva e a rinascere libera”.
Il convegno Luna di Marzo nasce dal desiderio e dal bisogno di dare un contributo tangibile perché “la violenza non è un percorso lineare – conclude Elena - ma un complesso ciclo vizioso che soltanto insieme e non facendo mai sentire giudicato e solo chi ne è vittima possiamo rompere”.
Serena Torres